Non sempre le imprese “di famiglia” resistono alla tentazione di dividersi. Spesso chi si ritrova tra le mani il pesante testimone del padre fondatore, soprattutto se deve condividerlo con i propri cari, ha idee, motivazioni e caratteri diversi. Capita così di prendere strade differenti. A volte, però, ci si può anche ritrovare, dopo aver fatto ciascuno il proprio percorso nelle direzioni più disparate. È la storia dei fratelli Albertani: Giacomo, Giambattista e Natale. Insieme oggi costituiscono uno dei gruppi leader a livello europeo nel settore delle costruzioni in legno (dalle grandi strutture prefabbricate alle fabbriche, fino alle scuole), danno lavoro a 370 dipendenti e hanno sedi in tutta Italia (da Edolo a L’Aquila passando per Ascoli Piceno), in Spagna, Germania e Russia. Prima di tornare a fare squadra, dal 2011, però, si sono fatti concorrenza per più di un decennio.
«Noi rappresentiamo la terza generazione di un’impresa familiare – racconta a IlSussidiario.net Natale Albertani -. Tutto ebbe inizio dal lavoro di nostro nonno, Giacomo. Un vero artista del legno che diede vita a una piccola falegnameria in Alta Valle Camonica. Poi nostro padre, Pietro, decise di dare una svolta a livello industriale all’attività. Dopodiché venne il nostro turno a partire dagli anni Sessanta, ma, per vari motivi, le nostre strade col tempo si divisero. Da un lato io e Giacomo, dall’altro Giambattista. Farsi la concorrenza, anche se leale, era una necessità, ma anche un dolore. Dopo 12 anni, però, abbiamo deciso di sederci attorno a un tavolo, mettere da parte qualche dissapore, e ragionare ancora più in grande».
Una decisione saggia in un tempo di crisi?
Col senno di poi si potrebbe dire così, ma non è stata la depressione economica a farci tornare assieme, anche perché abbiamo iniziato a parlarne prima che ci fossero questi chiari di luna. Nessuno di noi, tra l’altro, era in difficoltà. Avremmo potuto continuare a correre su binari differenti e nessuno ne avrebbe sofferto. La verità è che abbiamo messo al primo posto la nostra famiglia e il futuro dei nostri figli.
E che vantaggi ne avete tratto?
Al di là di ogni aspettativa. Questa nuova sinergia ci ha permesso di abbattere tutti i costi, soprattutto riguardo ai trasporti e agli acquisti, e di produrre il doppio con le stesse energie. Non solo, oggi abbiamo la forza di accreditarci a livello internazionale. Un esempio? Se prima avevamo 200 concorrenti, oggi, a livello europeo, sono solo un paio a poter competere con Albertani Corporate.
Unire realtà differenti non ha comportato nessuna difficoltà?
Problemi di ruolo non ce ne sono mai stati, anche perché ognuno ha ormai un profilo ben definito. Solo qualche difficoltà a livello amministrativo, ma nulla di insormontabile.
La vostra esperienza imprenditoriale potrebbe servire da modello per tante altre realtà simili alla vostra?
Ogni caso è diverso dall’altro, ma un consiglio mi sento di darlo: se non ci sono motivazioni assolutamente valide per dividersi, non ha senso farlo. E unire le forze può far raggiungere dei risultati insperati. Provare per credere….