La qualità garantita
La porta d’ingresso garanzia di sicurezza per il consumatore, impegno costante per le aziende italiane La porta segna la linea di confine tra la casa e l’esterno e deve offrire ampie garanzie di sicurezza contro ogni intrusione. Negli ultimi anni sono aumentati i reati contro il patrimonio: tre famiglie su dieci non si sentono sicure, e sono soprattutto i furti in abitazione ad aver subito un’impennata. Installare una porta blindata è il primo passo per tutelarsi da aggressioni esterne. Ma cosa si intende per porta blindata? E quali caratteristiche deve avere per garantire una resistenza all’effrazione? Tutte le porte sono uguali? Chi stabilisce i criteri di qualità di un prodotto, in Italia e in Europa? E quali informazioni deve avere a disposizione il consumatore per orientarsi nel mercato?
Il soggetto più qualificato a rispondere a queste domande è composto da operatori del settore che da anni hanno la finalità di supportare il consumatore nella scelta attraverso un linguaggio chiaro ed esaustivo, garantendo sicurezza e qualità a 360°. Il Gruppo Porte d’Ingresso di EdilegnoArredo (l’associazione nazionale dei fabbricanti di prodotti per l’edilizia) riunisce i produttori di porte d’ingresso con caratteristiche di resistenza all’effrazione di qualità garantita, che hanno deciso di mettersi insieme e adoperarsi per un’informazione univoca e distintiva in grado di tutelare i consumatori. Si tratta di aziende di eccellenza, concorrenti sul mercato ma unite per promuovere la qualità del prodotto italiano: Alias, Bauxt, Dierre, DI.Bi Porte Blindate, Gardesa, Oikos Venezia, Okey, Rubner Türen, Torterolo & Re, Vighi Security Doors. Scopo del gruppo – presieduto da Adolfo Boazzo, è quello di indirizzare e diffondere la corretta applicazione delle normative, nel rispetto dei principi tecnici del prodotto e della regola dell’arte della posa in opera. L’avvenuta “corretta posa” e la manutenzione compongono un plico informativo che viene consegnato all’utente finale, a ulteriore garanzia di serietà e professionalità.
Nell’immaginario collettivo il concetto di “porta di ingresso” comprende almeno tre insiemi di prodotti: le porte da interno, le porte finestre e le chiusure tecniche di sicurezza. Tecnicamente, si definisce porta d’ingresso una porta, interna o esterna che sia, che viene concepita, progettata e realizzata per garantire la sicurezza di persone, animali, cose rispetto a pericolose intrusioni esterne. È interna se separa, per esempio, l’unità abitativa dal vano scala condominiale. Esterna se divide l’ambiente interno dall’ambiente esterno. Le caratteristiche di sicurezza possono essere sviluppate solo in fase progettuale e realizzativa del manufatto. La semplice applicazione di serrature e “accessori di sicurezza” su una porta già esistente, e quindi non progettata nel suo insieme per tale finalità, non conferisce al prodotto caratteristiche di resistenza all’effrazione. Definire “blindate” tutte le porte d’ingresso è pertanto riduttivo, improprio e non pertinente. LE NORME EUROPEE La resistenza all’effrazione rappresenta la caratteristica prioritaria di una porta d’ingresso. È regolamentata da norme europee (EN 1627-1630) che definiscono i metodi di prova e la relativa classificazione declinata in sei specifiche classi di appartenenza, che vanno dalla 1 alla 6 con l’aumentare della resistenza. La classe deve essere scelta in base al contesto e all’esigenza specifica di sicurezza. Tra le norme di riferimento settoriali si ritiene utile rammentare anche la UNI EN 14351-1 che dal 1 febbraio 2010 sancisce la marcatura CE del prodotto (qualora si tratti di porta esterna) definendo le caratteristiche e i livelli prestazionali che il fabbricante è tenuto a dichiarare.
Per poter pervenire alla classe di resistenza all’effrazione occorre sottoporre la porta ai test previsti dalla normativa: prova di resistenza sotto carico statico (EN 1628), test di resistenza sotto carico dinamico (EN 1629) e prova di attacco manuale (EN1630). Quest’ultima, la più significativa, simula in tutto e per tutto un tentativo di intrusione vero e proprio: l’operatore di laboratorio utilizza una serie di attrezzi (vedi tabella) differenziati in funzione della classe di resistenza richiesta alla porta sottoposta a test. Gli attrezzi impiegabili sono individuati in sei gruppi distinti, per tipologia, dimensioni, potenza, modalità e tempi di utilizzo in fase di prova (vedi tabella). Nella prova di resistenza al carico statico, il campione viene sottoposto a carico mediante impiego di un martinetto idraulico, che esercita una forza variabile in funzione della classe di resistenza all’effrazione dichiarata. Il superamento della prova è determinato dall’assenza di cedimenti e/o deformazioni valutate con apposito tampone. Nella prova di resistenza al carico dinamico, il campione viene colpito da una massa di 50 kg posta ad un’altezza di caduta variabile. Anche in questo caso il superamento della prova è decretato dall’assenza di cedimenti o deformazioni. Solo i campioni che hanno superato positivamente tutte le prove possono essere classificati.
Le norme europee vengono aggiornate ogni cinque anni: la revisione viene sviluppata presso il tavolo europeo CEN TC 33/WG7, a cui il Gruppo Porte d’Ingresso partecipa fattivamente e con proposte concrete portando l’esperienza maturata e consolidata negli anni. “La revisione normativa riguarda molteplici aspetti: le posizioni dei paesi europei sono diverse in relazione alle esigenze di sicurezza e alla qualità dei singoli prodotti” commenta Rita D’Alessandro, responsabile ufficio normative di EdilegnoArredo. Perché? “L’esigenza di sicurezza attuale dei paesi del Sud Europa, orientata alle classi di resistenza all’effrazione 3 o 4 per il residenziale, è molto diversa da quella dei paesi del Nord Europa, dove la classe più diffusa, sempre per il residenziale, è la classe 2. In questo senso, le tipologie di prodotti, il design e il livello di finitura italiane fanno scuola. L’impegno che le aziende dimostrano sul piano normativo deriva dalla serietà con cui producono il manufatto e dalla capacità di coniugare tradizione con innovazione tecnologica. In Italia, la porta resistente all’effrazione è concepita fin dall’inizio con prestazioni che corrispondono ai valori dichiarati. Dietro a una porta, c’è un percorso impegnativo che le aziende affrontano per difendere le peculiarità dei loro prodotti. E garantire la sicurezza delle case degli italiani”.
1. LA PORTA “RESISTENTE ALL’EFFRAZIONE” DEVE ESSERE CLASSIFICATA SECONDO LE NORME EUROPEE EN 1627 – 1630
2. ATTENZIONE ALLA CLASSE DI SICUREZZA DICHIARATA DAL PRODUTTORE. LA CLASSE DI RESISTENZA ALL’EFFRAZIONE SI OTTIENE SOLTANTO A SEGUITO DEL SUPERAMENTO POSITIVO DEI TEST PREVISTI DALLA EN 1628, EN 1629, EN 1630 ED ESEGUITI PRESSO LABORATORI NOTIFICATI
3. ALL’ATTO DELL’ACQUISTO LA PORTA DEVE ESSERE ACCOMPAGNATA DA UNA SERIE DI INFORMAZIONI: INDICAZIONE DELLA CLASSE DI RESISTENZA ALL’EFFRAZIONE E “SCHEDA PRODOTTO” (DEFINITA COME “INFORMAZIONE AL CONSUMATORE” DAL CODICE DEL CONSUMO) CON INDICAZIONE DEL NOME COMMERCIALE DEL PRODOTTO, NOME DEL FABBRICANTE E ISTRUZIONI PER IL CORRETTO USO, PULIZIA E MANUTENZIONE PERIODICA
4. NEL CASO DI PORTA ESTERNA (CIOÈ DI SEPARAZIONE TRA AMBIENTE INTERNO ABITATO ED ESTERNO) LA DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO DEVE COMPRENDERE ANCHE LA MARCATURA CE E LA RELATIVA DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE (DOP) CHE ATTESTANO LE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
5. RIVOLGERSI DIRETTAMENTE A FABBRICANTI QUALIFICATI, CON UNA LUNGA PRESENZA SUL MERCATO E CONSOLIDATA ESPERIENZA, E AI LORO RIVENDITORI DI FIDUCIA CHE POSSONO GARANTIRE UN’INSTALLAZIONE DEL PRODOTTO CONFORME AL LIVELLO DI SICUREZZA PREVISTO
6. I PRODOTTI MADE IN ITALY, CHE IL GRUPPO PORTE D’INGRESSO DI EDILEGNOARREDO RAPPRESENTA, SONO TUTTI ACCOMPAGNATI DALLA DOCUMENTAZIONE PREVISTA DALLE NORMATIVE DI RIFERIMENTO, CHE NE ATTESTA GLI ELEVATI LIVELLI DI SICUREZZA E QUALITÀ.