Secondo il ministro dell'Economia Katherina Reiche, l'età pensionabile in Germania deve aumentare fino a 70 anni per sostenere il sistema previdenziale
È un lungo discorso sul piano economico che la Germania intende mettere in campo nel corso dei prossimi anni quello fatto dalla ministra dell’Economia Katherina Reiche – in forza alla CDU e subentrata a Habeck – ha fatto sulle pagine del Frankfurter Allgemeine Zeitung in queste ore, riflettendo sul sistema delle pensioni, sulla transizione green e anche – quasi ovviamente – sui dazi di Donald Trump che dovrebbero entrare in vigore a giorni.
Partendo proprio dalle pensioni, secondo Reiche è ormai chiaro che il sistema previdenziale sia già oggi “sovraccarico” a causa del “cambiamento demografico” e del “continuo aumento dell’aspettativa di vita”: proprio per questo, in Germania “la vita lavorativa deve aumentare” e per farlo l’idea è quella di “porre fine agli incentivi al pensionamento anticipato”, creando – contestualmente – anche altri incentivi per permettere a chi lo desidera di “lavorare più a lungo”.
“Lavorare due terzi della nostra vita adulta – spiega ancora Reiche – e trascorrere l’altro terzo in pensione” non è assolutamente sostenibile “a lungo termine” e secondo la ministra sarebbe importante recuperare il parere espresso nel 2005 da “Klaus Zimmermann” che propose di “aumentare l’età pensionabile a 70 anni“; fermo restando – per rispondere a chi dice che i lavoratori sono già oberati – in Germania si lavorano “1.340 ore” all’anno rispetto, per esempio, alle “1.800 [degli] statunitensi”.
Katherina Reiche: “La Germania continuerà sugli obbiettivi green, ma sono troppo ambiziosi”
Lasciando da parte il tema delle pensioni, Reiche passa a parlare anche del green deal europeo, abbracciato dalla Germania, precisando che “l’obiettivo climatico per il 2045 è valido, ma incredibilmente ambizioso” trattandosi di trasformazioni “complesse e non lineari” che non possono procedere con il medesimo passo se si guarda “a un’azienda o a una famiglia” perché “senza la volontà dei proprietari di casa di ristrutturare o investire”, allora ovviamente il progetto non può funzionare.
Sul tema dei dazi statunitensi, invece, la ministra dell’economia della Germania critica le “previsioni di crescita” fatte da “alcuni istituti”, sostenendo che a suo avviso “non [sarà] sostenibile” a lungo termine: secondo il suo punto di vista, infatti, “l’economia potrebbe raffreddarsi di nuovo dopo le esportazioni” primaverili quando l’effetto dei dazi sarà maggiore; auspicando che “la Commissione europea raggiunga una buona soluzione negoziale”.