EMANUELE RAUCO recensisce 1992, la serie tv prodotta da Sky che ha fatto molto parlare di sé nelle scorse settimane: oltre alle critiche alla trama e gli interpreti, ecco perché merita
Nuovo video della rubrica dedicata alla televisione e ai nuovi media: oggi si parla della serie tv italiana più chiacchierata del momento, 1992. Trasmessa per 5 settimane e 10 episodi da Sky Atlantic e Sky Cinema, la serie è ideata da Stefano Accorsi, anche tra i protagonisti, e diretta da Giuseppe Gagliardi, racconta le storie di vari personaggi sullo sfondo di Tangentopoli e della fine della Prima Repubblica: un pubblicitario che lavora in Finivest mentre si comincia a pianificare l’approdo in politica di Berlusconi (raccontato nelle serie 1993 e 1994 già confermate), una soubrette che vuole sfondare in tv con l’aiuto di imprenditori e politici, un neo-deputato leghista, un poliziotto nel team di Di Pietro e del pool di Mani Pulite e la figlia di un imprenditore coinvolto nello scandalo di Tangentopoli. Le loro storie si incrociano e si scontrano più volte, dando vita a un affresco corale che si muove tra storia, attualità, riflessione politica e narrazione popolare: un discreto successo di pubblico per la prima produzione originale (ovvero non derivata da un libro o da una serie precedente) Sky che si discosta dai successi di Romanzo criminale e Gomorra, ma che è incappata nelle critiche e nell’ironia dei social network per la recitazione e alcune idee di sceneggiatura. Ma oltre alla confusione mediatica sui social network per l’idea di Stefano Accorsi e la recitazione di Tea Falco, che prodotto è stato? Scopritelo nel video di Emanuele Rauco.
