Dopo la sentenza e la condanna sull'inquinamento acustico vicino al Foro Italico di Roma, la Capitale prova a far ricorso.
Tempo fa i proprietari e inquilini di case vicino al Foro Italico a Roma, citavano la Capitale in Tribunale accusandola di inquinamento acustico e anche ambientale, reputando “fuorvianti” le barriere installate al fine di contenere lo smog e immissioni ambientali.
La sentenza diede esito positivo, condannando Roma Capitale e imponendola a pagare i danni a favore di coloro che avevano avviato la causa. L’Amministrazione romana non ci sta, e chiede l’intervento del giudice di legittimità.
Inquinamento acustico al Foro Italico di Roma
Sulla questione dell’inquinamento acustico ma anche ambientale nei pressi del Foro Italico della Capitale italiana (che non rientra tra le città più silenziose), la Cassazione non ha avuto dubbi, la condanna è lecita.
Ma non solo Roma Capitale è stata costretta a quantificare il danno e risarcire chi ha fatto e vinto la causa (eredi inclusi), ma la sentenza ha imposto l’installazione di pannelli fonoassorbenti (per attutire l’energia sonora).
Una conclusione contestata dall’Amministrazione della città Capitale italiana, che non contenta dell’esito ha richiesto l’intervento del Giudice di legittimità chiedendo una revisione approfondita e un rigetto tempestivo.
Il risarcimento danni e la decisione presa
Nessuna possibilità per Roma Capitale, che è costretta a rassegnarsi all’idea di aver perso la causa e di soddisfare le richieste dei privati e inquilini che hanno vinto la causa per quanto concerne alle abitazioni vicine al Foro Italico (parallelamente alla tangenziale Est della città).
Il privato potrà, dunque, richiedere il risarcimento del danno economico subito, far stabilire un limite di velocità per quel tratto di strada interessato e richiedere l’installazione immediata dei panelli e delle barriere fonoassorbenti.
Ma come si direbbe, oltre al danno la beffa, perché ad ottenere un compenso economico non saranno soltanto gli attuali proprietari, ma anche gli eredi (seppur non abbiano mai vissuto in quei contesti), e questo perché l’inquinamento provoca un danno sia alla proprietà reale che all’immobile stesso.