Parte la sperimentazione dell'intelligenza artificiale a scuola, le linee guida ministeriali per le regole per l'utilizzo da parte di docenti e studenti
Parte la sperimentazione dell’intelligenza artificiale a scuola, che sarà utilizzata sia a fini educativi che per migliorare il lavoro di insegnanti e personale. A regolamentare limiti e ambiti operativi è intervenuto un decreto ministeriale, nel quale sono contenute le linee guida per un approccio corretto ai chatbot integrati nel sistema scolastico, che dovrà essere conforme ai criteri già stabiliti dall’Unione Europea. Nel documento si individuano infatti alcuni principi fondamentali, che partono tutti dal presupposto di una adeguata formazione dei docenti, che sarà poi aggiornata periodicamente.
Questi avranno il compito fondamentale di stabilire gli eventuali rischi dell’uso della tecnologia e quali obiettivi si intendono raggiungere attraverso l’introduzione dell’innovazione che partirà proprio dal settore dell’istruzione per poi estendersi anche a tutto il resto della Pubblica Amministrazione. Per questo sarà inoltre istituita una piattaforma unica, dove ogni istituto andrà ad inserire il proprio progetto che sarà poi monitorato costantemente per la verifica della conformità.

Cosa prevedono le linee guida ministeriali per l’uso dell’intelligenza artificiale a scuola
Pubblicate le linee guida ministeriali per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a scuola, il progetto che parte come sperimentazione, avrà principalmente l’obiettivo di migliorare le competenze degli studenti e facilitare alcuni processi del lavoro di insegnanti e personale scolastico.
La formazione specifica e costante dei docenti infatti permetterà di raggiungere al meglio le finalità di questa integrazione, che dovranno puntare al raggiungimento di un modello che migliori e valorizzi i talenti individuali ma allo stesso tempo anche l’inclusività. I sistemi potranno inoltre essere usati per contrastare la dispersione e digitalizzare le pratiche amministrative. Fondamentale sarà inoltre la valutazione dei rischi, con particolare attenzione all’etica e alla privacy.
Nel piano educativo in particolare, i professori potranno avere accesso ai chatbot per organizzare al meglio il programma di studio, proponendo quiz e percorsi didattici personalizzati per coinvolgere maggiormente i ragazzi nelle varie materie, specialmente nelle ore trascorse fuori dalla classe grazie alle piattaforme di apprendimento.
