Non solo non ha perdonato la madre per aver ucciso il padre, ma ha pure condotto la sua impiccagione. È accaduto in Iran nei giorni scorsi ma la notizia, che è stata data il 15 marzo dalla ong Iran Human Rights, non compare sui media della Repubblica Islamica. Secondo quanto ricostruito dalla ong, Maryam Karimi era stata condannata alla pena del qesas, la cosiddetta legge del taglione, per l’omicidio del marito, mentre il padre della donna, Ebrahimi Karimi, era stato accusato di averla aiutata a commettere il delitto. La famiglia della vittima poteva scegliere tra l’impiccagione o il perdono come pagamento del “prezzo del sangue” (diyeh), ma ha rifiutato di concedere quest’ultimo.
La figlia, che ora ha 29 anni, ha poi condotto l’esecuzione nella prigione iraniana di Rasht nelle prime ore del mattino di sabato 13 marzo. «La donna e suo padre avevano ucciso il marito della donna perché abusava di lei, era fisicamente violento e non acconsentiva al divorzio», fa sapere la ong con sede a Oslo, citando fonti locali in merito anche alla vicenda familiare.
IRAN, FIGLIA CONDUCE ESECUZIONE DELLA MADRE
«Ebrahimi Karimi non aveva altro modo per salvare Maryam se non aiutandola a ucciderlo». La ong Iran Human Rights spiega anche che la figlia che ha portato a termine l’impiccagione della madre aveva 6 anni quando il padre è stato ucciso ed è stata cresciuta con la famiglia del padre. Per diversi anni era certa che entrambi i suoi genitori erano morti, poi la famiglia del padre le ha detto la verità. Gliel’hanno detta «qualche settimana prima dell’esecuzione, per prepararla psicologicamente». Nei casi di omicidio la qesas è ritenuta un diritto della famiglia alla luce della legge iraniana. Quindi, i parenti delle vittime sono presenti e vengono incoraggiati a condurre l’esecuzione.
Il 22 febbraio scorso Ebrahimi Karimi era stato trasferito in isolamento in preparazione delle esecuzioni dopo aver visto per l’ultima volta la figlia. Per motivi sconosciuti la sua esecuzione è stata ritardata, quindi gli avrebbero mostrato il corpo della figlia Maryam Karimi dopo l’impiccagione. Secondo IHR sono 67 le persone messe a morte in Iran, tra queste vi sono 4 donne.n