Turchia, dal carcere il sindaco di Istanbul Imamoglu rilascia dichiarazioni in esclusiva sulla possibilità ancora aperta della sua candidatura alle elezioni
Istanbul, il sindaco Ekrem Imamoglu, arrestato cinque mesi fa con vari capi d’accusa per gravi reati, tra cui il favoreggiamento del terrorismo, parla per la prima volta con i giornalisti dal carcere, ai quali ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla battaglia legale che dovrà affrontare e di come intende riconquistare la candidatura da presidente e principale sfidante di Erdogan, dopo essere stato bloccato dal procedimento giudiziario.
Come riporta Bloomberg, la prima denuncia che Imamoglu ha voluto lanciare è quella della democrazia a rischio in Turchia, perchè l’attuale presidente sta stringendo accordi con Ucraina, Siria, Russia, Stati Uniti e Cina pur di mantenere il controllo politico e allo stesso tempo cerca di impedire ai riformisti filoeuropei di partecipare alle elezioni.
Tuttavia, le conseguenze politiche di questa strategia non ci sono state, perchè nessuno tra i leader europei si è mosso per difendere il diritto ad una opposizione democratica. Per questo il sindaco ha lanciato anche un appello a Berlino, Londra, Washington, chiedendo di “Non distogliere lo sguardo mentre la democrazia della Turchia viene smantellata“.

Sindaco di Istanbul Imamoglu: “Se non potrò partecipare alle elezioni sosterrò un altro candidato contro Erdogan”
Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul, è in carcere da quasi cinque mesi. Su di lui il governo ha lanciato varie accuse, emerse dopo una inchiesta secondo la quale non ci sarebbero i presupposti per una sua candidatura da presidente visto che sarebbe implicato in vari reati come corruzione e sostegno al terrorismo e minacce a un pubblico ministero. Le indagini erano partite dopo la vittoria del suo partito alle elezioni locali, per questo Imamoglu continua a dichiararsi innocente e sostenere che il caso sia stato montato per escluderlo dalla politica.
In attesa dell’esito giudiziario, nell’intervista ha dichiarato che spera ancora di potersi presentare alle elezioni, ma se questo non fosse possibile, esorterà i membri del Ghp a sostenere un altro candidato per rappresentare un’alleanza che si oppone a Erdogan. E conclude: “Se il percorso futuro richiede un altro candidato, quella persona deve portare avanti la nostra visione collettiva di giustizia, prosperità e pace“.
