Gli Stati Uniti e precisamente il Dipartimento del Tesoro, hanno lanciato l’allarme circa il traffico di droghe sintetiche che passa dall’Italia, partendo dalla Siria e destinazione Europa. Il focus è in particolare verso i produttori e gli spacciatori di Captagon, uno stupefacente che viene usato anche dai terroristi di Hamas. Una denuncia che parte da lontano, come ricorda Repubblica, visto che, dopo l’arresto di Messina Denaro il 16 gennaio del 2023, l’ex capo dell’FBI, Louis Freeh, aveva segnalato come il nostro Paese fosse importante per il commercio del Fentanyl mondiale.
«L’Office of Foreign Assets Control (Ofac) — questo quanto spiegato martedì dal dipartimento al Tesoro Usa — ha sanzionato 11 persone ed entità che sostengono il regime del presidente siriano Bashar Al-Assad attraverso la facilitazione di trasferimenti finanziari illeciti e il traffico di droghe illegali. La Siria è diventata il principale produttore ed esportatore di Captagon, uno stimolante di tipo anfetaminico che crea elevata dipendenza, trafficato illegalmente in tutto il Medio Oriente e in Europa».
ITALIA CROCEVIA DELLA DROGA: LE PAROLE DI BRIAN NELSON
Brian Nelson, sottosegretario al Tesoro per Terrorismo e intelligence finanziaria, ha aggiunto che: «Il regime di Assad continua a impiegare una varietà di schemi per eludere le sanzioni e sostenere la sua lunga campagna di repressione contro i propri cittadini, compreso il traffico di droghe illegali, lo sfruttamento dei cambi di valuta e di attività apparentemente legittime». E ancora: «Le entrate derivanti dal commercio illecito di Captagon sono diventate una delle principali fonti di reddito per il regime di Assad, le forze armate e le forze paramilitari siriane».
Per condurre questo traffico, «il cittadino siriano Taher al-Kayali possiede e gestisce la Neptunus Llc, con sede in Siria, società utilizzata da al-Kayali per acquistare navi che venivano poi usate per contrabbandare Captagon e hashish, entrambe note fonti di finanziamento per il regime di Assad. Al-Kayali ha utilizzato Neptunus per acquistare la nave mercantile Noka, che trasportava Captagon e hashish per un valore di oltre 100 milioni di dollari quando è stata intercettata nel 2018 dalle autorità greche, mentre era in viaggio dal porto siriano di Lattakia verso la Libia orientale. Al-Kayali ha anche aiutato i trafficanti di Captagon nei loro tentativi di distribuire droga in Europa attraverso la Grecia e l’Italia».
ITALIA CROCEVIA DELLA DROGA: STUPEFACENTI ENTRANO NEL NOSTRO PAESE
Il dipartimento del tesoro a stelle e strisce, come precisa ancora Repubblica, non scende nei dettagli ma lascia chiaramente intendere che la droga veniva prodotta in Siria, per poi entrare nel mercato europeo attraverso il nostro territorio, quindi l’Italia, nonché quello della Grecia, con Atene in primis.
Anche la Libia viene considerata una destinazione del traffico, molto probabilmente per un collegamento fra migrazioni e spaccio di droga. Washington, per cercare di arginare il problema ha imposto delle sanzioni contro al-Kayali e le sue società, nonché nei confronti di Mahmoud Abulilah Al-Dj, accusato di essere colui che gestisce il canale che passa dal Nord Africa.