L’Italia eviterà la recessione nel 2022: è questa, secondo quanto riportato da Milano Finanza, la previsione degli economisti del Bloomberg, multinazionale operativa nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo. Il Paese non verrà intaccato in modo determinante dalle conseguenze della guerra in Ucraina, anche se dipende fortemente dalla Russia, soprattutto per la fornitura di gas. Il Pil dovrebbe scendere dal 6,6% del 2021 al 2,2% di quest’anno, mentre nel 2023 dovrebbe si incorrere in un nuovo aumento fino al 3,4%. Il tutto considerando per questa annata uno scenario di iper inflazione al 9,3% e una riduzione dei tassi dal -0,5% attuale al -0,25%.
È una ipotesi migliore di quella che era stata fatta recentemente da Confindustria, che aveva previsto un taglio della crescita al +1,9% “con un’ampia revisione al ribasso (-2,2 punti)” rispetto alle stime dello scorso ottobre “quando tutti i previsori erano concordi su un +4%”. Considerando il +2,3% di crescita acquisita per “l’ottimo rimbalzo dell’anno scorso” l’Italia “entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di dimensioni limitate”, con un calo del Pil dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,5% nel secondo. Un qualcosa che secondo gli esperti americani invece non avverrà.
“Italia eviterà recessione nel 2022”, ma ci saranno ripercussioni sulle famiglie
L’Italia, secondo gli economisti del Bloomberg, eviterà la recessione nel 2022: ciò, tuttavia, non significa che la guerra in Ucraina non avrà delle ripercussioni sulle famiglie del nostro Paese. Esse, secondo le stime provenienti dagli Usa, dovranno sobbarcarsi infatti ben 60 miliardi di euro di aumento dei costi. In gran parte quest’ultimo, dati i rapporti interrotti con la Russia, sarà rappresentato dal consumo di gas, che è molto elevato: costituisce il 33% del paniere di consumo energetico dell’area dell’euro.
A questo fenomeno, che peserà in modo netto sulle bollette dei nuclei familiari italiani, vanno aggiunti i costi di distribuzione e le tasse. Il Governo del Premier Mario Draghi, in tal senso, ha impegnato circa 20 miliardi di euro per alleviare l’effetto deprimente su imprese e popolazione, ma pare che essi non saranno sufficienti per coprire l’aumento dei costi, che è pari quasi al triplo.