Ius soli in Usa, stop in 28 Stati dopo sentenza Corte Suprema che dà ragione a Trump? "Ordini esecutivi non possono essere bloccati da tribunali inferiori"
IUS SOLI, COSA HA DECISO LA CORTE SUPREMA
Vittoria di Donald Trump contro i tribunali inferiori che bloccano i suoi ordini esecutivi o le sue leggi. La Corte Suprema in Usa, con 6 voti favorevoli e 3 contrari, ha stabilito che non possono farlo, a meno che i ricorrenti siano direttamente coinvolti, perché i giudici così eccedono i poteri concessi dal Congresso. “Quando un tribunale conclude che il ramo esecutivo ha agito illegalmente, la risposta non è che il tribunale superi anche il suo potere“, avverte il giudice Amy Coney Barrett a nome della maggioranza.
Le ingiunzioni nazionali sono un abuso di potere da parte dei giudici di grado inferiore, d’altra parte la Corte non ha giudicato se l’ordine del presidente sullo ius soli sia costituzionale o meno, restringendo solo il potere dei giudici di bloccare certe misure a livello nazionale e rinviando il giudizio sul merito della mossa di Trump.

Dunque, si è limitato a dire che i tribunali non potevano bloccarlo ovunque, ma solo dove c’erano ricorsi specifici. Trump aveva firmato un ordine che nega la cittadinanza automatica ai bambini nati negli Usa da genitori irregolari o in visita temporanea, limitando la cittadinanza ai soli bambini con almeno un genitore cittadino o residente permanente legale.
COSA SUCCEDE IN USA DOPO LA SENTENZA
Molti tribunali hanno bloccato l’ordine ritenendolo incostituzionale, ma per la Corte Suprema avrebbero dovuto farlo solo dove c’erano ricorsi. Quindi, ora l’ordine potrebbe entrare in vigore in 28 Stati, quelli che non l’hanno formalmente impugnato, mentre resta bloccato in alcuni Stati, come il New Hampshire, dove sono in corso cause legali.
Questa sentenza della Corte Suprema non risolve il nodo della cittadinanza per i figli di immigrati irregolari, ma limita lo strumento giuridico usato per bloccare certe politiche a livello nazionale, spostando il conflitto nei singoli Stati. Pertanto, la vera battaglia sulla costituzionalità dell’ordine di Trump è ancora da combattere.
Di sicuro, questa decisione limita uno strumento usato per far deragliare le politiche dell’esecutivo prima che i tribunali superiori potessero intervenire. Infatti, per il tycoon tali ingiunzioni hanno rappresentato ostacoli frequenti.
LA REAZIONE DI TRUMP
Trump, comunque, ha celebrato la sentenza della Corte Suprema in un post su Truth Social, definendola una “vittoria gigantesca“. Il presidente Usa ha aggiunto: “Anche la bufala della cittadinanza di diritto è stata, indirettamente, colpita duramente“. Il suo ordine esecutivo, emesso il primo giorno di ritorno in carica, potrebbe ridisegnare il quadro dell’immigrazione americano, perché specifica che solo i bambini con almeno un genitore cittadino statunitense o residente permanente legale saranno considerati cittadini alla nascita.
