Meglio non indossare la Kippah o nasconderla sotto un altro cappello, almeno secondo la Comunità Ebraica. A consigliare alle persone di religione ebraica di non indossare il loro tipico cappello, per ragioni di sicurezza e incolumità, è proprio l’Ente che li riunisce in un’unica comunità. Si tratta di una raccomandazione da mettere in atto a Milano, in tutta la città tranne nelle strade di quello che è il noto quartiere ebraico.
Il tradizionale copricapo ebraico è sconsigliato per le strade di Milano per preservare l’incolumità dei membri. “Per un ebreo è importante avere il capo coperto. Va bene anche un cappello: è un segno di umiltà, è vero però che la mia scelta di indossare la Kippah nasce da un impeto interiore ed è, per me, un orgoglio” ha raccontato a Il Giornale Davide Yosef C., giovane ebraico che di recente ha denunciato un tentativo di aggressione. L’uomo è stato ricoperto di sputi e insultato in pieno giorno, in centro, senza alcun pretesto se non la religione.
Kippah sconsigliata: crescono gli episodi di violenza
In Italia, fino a questo momento gli episodi di violenza sono stati rari ma non inesistenti. Come quello che ha colpito Davide Yosef C. “Pioggia di sputi e qualche “vaffanculo”. Sono due arabi che stavano per essere raggiunti da altri due. I passanti fingono di non vedere. Io corro, loro accennano a inseguirmi ma desistono subito”, ha spiegato il ragazzo ebraico. A Il Giornale ha parlato anche il presidente della Comunità ebraica, Walker Maghnagi: “Purtroppo questi fatti sono aumentati molto. Sono bande di ragazzini, gli stessi che girano per Milano e disturbano parecchio o fanno di peggio”. “L’equilibrio è sempre stato preservato dalla regola non scritta che la kippah o altri simboli ebraici siano sconsigliati in quasi tutti i quartieri. Una gentile richiesta di nascondersi. Non siamo in Francia o in Belgio ma, forse, lo scenario futuro è quello. Confesso di essere abbastanza stanco della situazione anche perché tutto accade a cento metri da casa mia”, ha concluso Davide Yosef.