In Italia puoi trovare subito lavoro ma devi spostarti in queste città. Stilata la classifica delle città italiane dove trovi lavoro facilmente
La classifica delle città italiane dove è più facile trovare lavoro, secondo lo studio della Fondazione Aidp in collaborazione con Isfort.
In un Paese dove spesso si parla di lavoro più per la sua mancanza che per la sua presenza, sapere che ci sono luoghi dove trovare un’occupazione è davvero possibile rappresenta una notizia importante, soprattutto per giovani, professionisti in cerca di nuove sfide o semplicemente per chi desidera cambiare rotta.
E stavolta a parlare non sono sensazioni o impressioni, ma i dati raccolti da uno studio accurato condotto dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort, che ha stilato una vera e propria classifica delle città italiane dove oggi è più facile entrare o rientrare nel mercato del lavoro.
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Al primo posto, senza troppe sorprese, c’è Milano. La capitale economica del Paese conferma il suo primato anche sotto questo aspetto, con un ecosistema lavorativo dinamico, una rete di aziende costantemente alla ricerca di nuove figure professionali e un tessuto urbano capace di attrarre investimenti e stimolare l’innovazione. Non si tratta solo del mondo della finanza o della moda, che restano comunque due pilastri. Milano è anche tech, startup, cultura, servizi. E questa diversificazione, unita a una mobilità interna efficiente e a un’offerta formativa di alto livello, la rende un polo attrattivo per moltissimi profili.
Subito dietro troviamo Bergamo, che negli ultimi anni ha vissuto una crescita silenziosa ma costante. La sua posizione geografica, la presenza di un solido comparto manifatturiero e una vocazione all’export che non si è mai fermata, ne fanno una realtà solida, concreta, dove la domanda di lavoro riesce ancora a tenere il passo con l’offerta. Non a caso, molte imprese del territorio faticano a trovare manodopera qualificata: un segnale chiaro che in quell’area chi cerca, spesso trova.

Al terzo posto si piazza Padova, cuore pulsante del Nord-Est. Una città che da sempre unisce formazione universitaria e mondo industriale, con una spinta verso l’innovazione che l’ha resa negli anni un punto di riferimento anche per aziende internazionali. Anche qui, la tenuta del mercato del lavoro è stata possibile grazie a una gestione equilibrata tra pubblico e privato, e a una capacità di adattamento che ha permesso di reggere bene anche durante le fasi più dure degli ultimi anni.
Seguono, poi, due città forse meno scontate ma molto interessanti: Trieste e Trento. La prima, forte del suo porto e di un comparto scientifico in piena espansione, si sta sempre più ritagliando un ruolo da protagonista nell’economia del Nord-Est. La seconda, invece, rappresenta un esempio di equilibrio tra qualità della vita e opportunità occupazionali, con politiche del lavoro mirate e un’attenzione particolare all’innovazione sostenibile.
Questo studio, che ha preso in considerazione vari parametri come il tasso di occupazione, la qualità dei contratti, la coerenza tra domanda e offerta di lavoro e le politiche attive messe in campo da istituzioni e imprese, offre uno spaccato molto chiaro su dove, in Italia, esistono ancora margini di crescita e spazi reali per chi cerca un impiego. Certo, la situazione non è omogenea e restano differenze forti tra Nord e Sud, ma emergono anche segnali incoraggianti, che raccontano un Paese in movimento, capace di reinventarsi anche nei momenti più difficili.
E se da una parte è evidente che alcune città sono più pronte di altre, dall’altra questo tipo di analisi aiuta anche a comprendere dove è necessario intervenire, dove servono più investimenti, più visione, più concretezza. Perché alla fine il lavoro non è solo un dato statistico, ma una chiave fondamentale per la dignità e la felicità delle persone. E sapere che ci sono città dove è più facile trovarlo, senza ombra di dubbio, è un segnale che fa bene all’Italia intera.
