Il nuovo “Sandwicher” è dedicato alla longevità, anzi, la “longevity”. Meglio parlarne fuori dai soliti cliché, perché sta cambiando tutto
A Milano ormai non invecchiamo più: age-shiftiamo.
Nel frattempo, il latte macchiato è diventato flat white — perché “fa più global”, e perché, come si dice tra noi, “è chic e non impegna” (cit.).
Con lo stesso spirito, nel Sandwich Club – think tank con chapters a Milano, Roma, Londra, Bergamo, Genova, Zugo e Cosenza – abbiamo deciso di esplorare i grandi megatrend globali e i loro riflessi sull’Italia. Quest’anno ci siamo trovati davanti a un trittico di elefanti nella stanza: gentrificazione, natalità e longevità. Enormi, evidenti, ma spesso ignorati come se non stessero calpestando il tappeto del nostro futuro.
Per il nuovo numero di Sandwicher abbiamo scelto l’elefante più ingombrante: la longevità.
O meglio: la Longevity, con quella “y” che sembra uscita da un coworking di Shoreditch ma che, a Milano, pronunciamo ormai con naturalezza. Un po’ come quando il latte macchiato diventa flat white: fa tendenza, e costa uguale.
Ma la longevità – quella vera – impegna eccome. L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, eppure trattiamo il tema come si fa con certe buste delle bollette: le apriamo, sospiriamo e speriamo che qualcuno, da qualche parte, abbia già trovato la soluzione.

Il nuovo Sandwicher prova a guardare la Longevity da un’altra angolazione: non come un problema tecnico, ma come una storia culturale, economica e antropologica che sta riscrivendo lavoro, città, welfare, famiglie e persino il nostro immaginario quotidiano. Non offre ricette (non sarebbe nel nostro stile), ma spunti, narrazioni, provocazioni: idee che si incastrano come i panini troppo farciti, quelli che per mangiarli servono entrambe le mani.
Perché la longevità non è un destino da subire. È un design del futuro. Una forma che possiamo scegliere di dare – o che, se la ignoriamo, darà forma a noi.
Chi vuole approfondire – o almeno riderci sopra con consapevolezza – può scaricare il nuovo Sandwicher dal sito sandwichclub.it.
Perché sì, vivremo più a lungo. La domanda è: come?
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