Performance artist di statura internazionale, Laurie Anderson è stata grande protagonista al Festival di Locarno dove ha ricevuto il Vision Award. Interpellata da Il Giornale, la musicista si è detta un’ottimista convinta, anche perché ciò “permette di avere una vita migliore di chi è pessimista”. La vedova di Lou Reed ha rimarcato: “Un po’ troppo lineare? Cosa vuole, da artista cerco di migliorare quello che mi aspetta perché ognuno ricerca la felicità. È umano”.
Laurie Anderson si è poi soffermata sulle note tragiche e dai fatti terribili che ci circondano e ha ammesso di temere “una nuova pandemia che si porti via milioni di persone”. Ma la statunitense non lascia partita vinta alla tristezza: “Le difficoltà vanno affrontate, non si deve fare nostra quella tristezza. Le calamità non devono bloccarci né impedirci di combattere”.
LAURIE ANDERSON E LA SUA VISIONE DELL’AMERICA
Da americana, Laurie Anderson si è detta molto preoccupata dall’enorme presenza di armi nel suo Paese, diventato il più violento del mondo. “Sembra di trovarsi sull’orlo di una guerra civile”, le parole dell’artista. Fortunatamente esiste il cinema, ha rimarcato: “Quando ci si trova proiettati in un’altra realtà, anche solo per un paio d’ore. Beh, è una magnifica sensazione, a fine spettacolo, guardarsi intorno per capire dove siamo e re-impossessarsi del corpo e della geografia”. Ora Laurie Anderson ha deciso di dedicarsi ai bambini, così da offrire un’alternativa all’utilizzo aggressivo e brutale dei videogames: “Tento di insegnare il gusto dello sguardo. Il piacere di volare. È bello rivolgersi a loro creando qualcosa che, per una volta, non invita a uccidere”.