Il tema della conciliazione famiglia-lavoro, soprattutto per quel che riguarda le donne, è sempre più al centro dell’attenzione, non solo dei convegni, ma anche della politica. Lo scorso 5 novembre, infatti, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro, di cui faranno parte quaranta personalità del mondo accademico, imprenditoriale e del terzo settore. Ne abbiamo parlato con Giulio Boscagli, Assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale.
Assessore, da dove è nata la necessità di creare questo nuovo organo? E quale sarà la sua mission?
L’attuale contingenza economica ha evidenziato come le politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro assumano un ruolo cruciale nel sistema di welfare e siano allo stesso tempo un decisivo fattore di crescita e di competitività per l’intero sistema economico e imprenditoriale. In questo contesto, caratterizzato anche dagli interventi realizzati dal Governo a livello nazionale, è nata la decisione di Regione Lombardia di istituire il Comitato Strategico, che avrà lo scopo di elaborare idee, progetti, contributi, iniziative sul tema della conciliazione tra famiglia e lavoro in una prospettiva sussidiaria e integrata, che consenta di rispondere in modo sempre più incisivo ai bisogni che cambiano.
Durante l’insediamento, lei ha presentato per la prima volta il Libro Verde “Lombardia 2020. Libro verde sulla conciliazione Famiglia-Lavoro”, redatto da Regione Lombardia. Qual è la finalità di questa pubblicazione e come affronta la sfida della conciliazione?
Il Libro Verde nasce con l’intento di promuovere un grande concorso d’idee per costruire insieme a istituzioni, parti sociali, mondo economico e Terzo Settore, politiche innovative e più avanzate prassi di conciliazione in Lombardia. E per fare questo affronta il problema della conciliazione in un’ottica globale lungo tutta la filiera: impresa-lavoro-famiglia-territorio, seguendo alcune linee strategiche: l’integrazione della famiglia in tutti gli interventi e le politiche; il riconoscimento e la valorizzazione delle iniziative della società civile; la sostenibilità finanziaria da perseguire attraverso una logica d’integrazione tra livelli di governo.
Nel suo discorso, lei ha sottolineato come nel Libro Verde la Regione si impegni anche a realizzare alcuni interventi nel breve-medio periodo, tra cui l’introduzione del “fattore famiglia”, una proposta discussa anche durante la recente Conferenza nazionale sulla famiglia.
Sono convinto che sia quanto mai prioritario porre l’attenzione sulle misure fiscali se si vuole aiutare concretamente le famiglie. All’interno del Libro Verde Regione Lombardia si impegna a rendere il “fattore familiare” un principio trasversale a tutte le politiche, da applicare tanto nella selezione dell’accesso a servizi quanto nella valutazione dell’idoneità a finanziamenti, titoli sociali e contributi. Per la prima volta viene così preso in considerazione il carico familiare, attraverso la definizione di scale di equivalenza che garantiscano e tutelino le famiglie numerose, le famiglie con figli minori, la presenza di persone disabili o non autosufficienti. Credo però sia arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche.