Stato d’allerta in Spagna, messa in ginocchio dai controllori di volo che hanno incrociato le braccia venerdì sera, per protestare contro un decreto sui loro orari di lavoro.
330.000 persone sono rimaste a terra e così il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza, per la prima volta in Spagna dal franchismo ad oggi. I controllori sono precettati, chi non lavora ne risponderà davanti alla Corte Marziale.
La battaglia va avanti da tempo, venerdì però il decreto del governo sugli orari di lavoro ha scatenato lo sciopero, senza alcun preavviso. In molti si sono dati malati. Cancellati tutti i voli Iberia previsti. Ryanair, Air France, Klm, Easy Jet, Thaï Airways hanno invece comunicato che «lo spazio aereo spagnolo non riaprirà prima di questa sera tardi».
José Blanco, ministro dei trasporti, ha dichiarato: «Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per porre fine a questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessarie».
A Fiumicino e Ciampino si avvertono le conseguenze e i disagi. Per il momento sono già stati cancellati tre voli per Madrid (ed altri ritardati), due per Barcellona ed uno per Siviglia. Stesso discorso per gli aerei in arrivo: tre voli cancellati da Madrid, due da Barcellona, mentre altri accusano pesanti ritardi.