Ancora dubbi sulla somma per il rinnovo dei contratti statali: per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici la trattativa tra governo e sindacati non è ancora iniziata ufficialmente. Le ipotesi di budget che sono circolate finora riguardano uno stanziamento complessivo per l’intero comparto della pubblica amministrazione, comprese le nuove assunzioni per le forze dell’ordine, quindi non solo per il rinnovo dei contratti statali. Anche se le trattative ufficiali con le parti sociali non hanno ancora preso il via, le commissioni che analizzano il testo devono trasmettere gli emendamenti entro venerdì, come riporta Businessonline. In base a una sentenza della Corte Costituzionale i contratti statali devono essere sbloccati, devono ciè essere rimossi i “limiti che si frappongono allo svolgimento delle procedure negoziali riguardanti la parte economica, sarà compito del legislatore dare nuovo impulso all’ordinaria dialettica contrattuale, scegliendo i modi e le forme che meglio ne rispecchino la natura, disgiunta da ogni vincolo di risultato”.
C’è attesa per il rinnovo dei contratti statali la cui trattativa non è ancora iniziata ufficialmente. La trattativa vera e propria infatti tra i sindacati e l’Aran, l’agenzia che rappresenta il governo nelle negoziazioni relative alla pubblica amministrazione, non è mai ufficialmente iniziata. Il nodo principale resta quello del budget ipotizzato dall’esecutivo: non è chiaro, come sottolinea Businessonline, quale somma andrà ad aggiungersi ai 300 milioni di euro già stanziati lo scorso anno. Oggi è in discussione al Senato la mozione sul rinnovo dei contratti delle forze di polizia. Il documento è stato sottoscritto dai senatori Maurizio Gasparri, Bruno Alicata, Enzo Fasano, Anna Maria Bernini, Claudio Fazzone, Lucio Malan, Giovanni Piccoli e Francesco Aracri e impegna la maggioranza di governo ad applicare la sentenza dell’Alta Corte sull’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici bloccati da sette anni, e avviare le trattative per il rinnovo dei contratti statali dei comparti dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e delle forze armate.
Sui contratti statali una forte “difesa” arriva dalla Corte die Conti che criticando in più punti la manovra economica ha di fatto bocciato l’esiguità dei fondi che non implichino materie di lavoro o pensioni. Il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, ha fatto le pulci in parlamento alla legge di Stabilità 2017 e non è stato certamente tenero con la disposizione economica del prossimo anno varata dal governo Renzi. «se da una parte, sul fronte delle coperture, «emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento», dall’altra, sul fronte della spending review, «il ruolo assegnato alla riduzione della spesa è limitato». Per quanto riguarda il settore pubblico con l’aumento degli stipendi dei dipendenti statali l’analisi sulla Manovra è impietosa con le risorse utilizzate che al momento sembrano davvero troppo esigue: L’analisi della Corte dei Conti, come riporta Lettera43, ritiene che il 53% delle coperture di risorse se ne va per evitare l’aumento dell’Iva e delle accise nel 2017, mentre un altro 21% è riservato agli interventi sulle pensioni. «Il rinnovo dei contratti agli statali costerebbe a regime circa 1,7 miliardi di euro, è altrettanto vero che l’accordo siglato nel 2009, quello che ipotizzava incrementi retributivi pari all’andamento dell’inflazione armonizzata a livello europeo, non è mai stato applicato. E rimane da vedere se lo sarà nel prossimo futuro», conclude il presidente della Corte dei Conti. Si può così evidenziare come il rinnovo dei contratti statali meriterebbe fondi assai più ampi ma che, secondo sindacati e or anche la Corte dei Conti, questa evenienza ancora non si è tramutata in realtà nelle stanze del Parlamento.