In attesa dell’incontro del 24 maggio sulla Riforma Pensioni 2016, ha parlato in una intervista al Quotidiano Nazionale Carmelo Barbagallo, segretario nazionale di Uil: un incontro che sarà sicuramente acceso con i sindacati che promettono battaglia contro il Governo. «A quel che si capisce il governo sta pensando ad una flessibilità in uscita tagliando l’assegno a chi vuole andare in riposo prima. Secondo un nostro studio un uomo che decidesse di andare in pensione a 65 anni e 7 mesi, cioè con un anno di anticipo, perderebbe ogni anno e per tutta la vita, l’equivalente di una mensilità netta». Secondo il sindacato invece vi sono previsioni di poter andare in riposo a 62 anni senza penalizzazioni, visto che tali penalità è già insita nel sistema contributivo: «lasciando il lavoro prima, si versano meno contributi e dunque l’assegno è gia più basso», tuona Barbagallo ai colleghi di QN.
Manifesterà anche Rimborsopensioni.it domani a Roma insieme con i sindacati: al centro della protesta la riforma pensioni 2016 e il blocco della rivalutazione delle pensioni. L’unica società in Italia che si occupa della gestione dei crediti per il recupero contro la Pubblica Amministrazione si mobilita dunque per i pensionati. Si legge infatti sul sito della società nata a Firenze: “E’ il momento di scendere in piazza!!!!! MANIFESTAZIONE A ROMA il 19 MAGGIO Se credi che la RIVALUTAZIONE della pensione sia un TUO DIRITTO, UN DIRITTO CHE NON PUO’ ESSERE VIOLATO, partecipa con Rimborsopensioni.it alla manifestazione nazionale per le pensioni che si terrà il 19 maggio, ore 10 in Piazza del Popolo a Roma a difesa della dignità di tutti i pensionati. La pensione è un diritto sancito dalla Costituzione: fai sentire la tua voce affinché venga rispettato! Per i pensionati è il momento di essere uniti, vieni a manifestare con noi, estendi l’invito ai tuoi amici! La partecipazione è libera, per motivi organizzativi è gradita una mail di conferma a [email protected] Il ritrovo è previsto il 19 maggio a Roma per le ore 9.30 in piazza del Popolo di fronte al numero civico 18”.
Mentre domani i sindacati sono pronti a scendere in piazza per la riforma delle pensioni, da un esponente sembra arrivare una nuova frenata su un intervento riguardante la flessibilità. Enrico Morando, in un’intervista ad Affaitaliani.it, dice infatti che non si può dire che l’intervento verrà fatto, finché non verrà appunto messo nero su bianco.” In questo momento non è stata presa alcuna decisione, si è aperto un confronto. Discuterà prima il governo al suo interno, poi discuterà con le parti sociali. Anzi, un confronto il ministro del Lavoro lo ha già aperto e, alla fine di questo processo, si arriverà ad una decisione. Pertanto io continuo a dire che se e come intervenire verrà deciso nei prossimi e adesso nulla è stato deciso”, ha detto il viceministro dell’Economia.
Tra polemiche e riforma pensioni 2016, si prepara domani per i sindacati maggiori lo sciopero indetto con tutti i pensionati aderenti e chiunque abbia deciso di partecipare alla manifestazione sul grande tema delle pensioni. Solo dal Veneto sono previsti arrivi per 4mila pensionati che stanno giungendo a Roma per chiedere la revisione completa della legge Fornero: tutti dietro allo slogan “a testa alta” come da programma lanciato dalle massime sigle sindacali del mondo pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp. La situazione particolare in Veneto vede un disagio piuttosto diffuso nel mondo sulle riforme Pensioni: come riporta “Veneto Economia”, i sindacati hanno fornito i numeri del disagio, con il 37,5% ch guadagna meno di 1000euro lordi al mese, pari a circa 850 euro netti. Sono 480mila su circa 1 milione trecentomila pensionati totali in Veneto, un dato davvero rilevante purtroppo hehe fa comunque meglio del 25% dei pensionati che porta a casa addirittura meno 750 euro lordi. Se pensiamo che il Veneto è una delle regioni più ricche d’Italia, capiamo come la situazione versi davvero in uno stato di profonda crisi.
In attesa dell’incontro del prossimo 24 maggio tra sindacati e governo sulla riforma pensioni 2016 domani è prevista una manifestazione per chiedere modifiche all’attuale legge Fornero. I sindacati saranno in piazza a Roma. Già però il governo sta vagliando le ipotesi di attuazione della riforma pensioni 2016. La prossima settimana al confronto con i sindacati ci sarà anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, che nelle scorse settimane, come riferisce Leggioggi.it, ha annunciato che i tecnici del governo sono al lavoro su alcuni punti: “nuove misure di flessibilità in uscita per i soggetti a cui mancano meno di 3 anni al raggiungimento dell’età pensionabile, sostegno ai disoccupati prossimi alla pensione che dovrebbe essere finanziato con i soldi pubblici, prepensionamenti in seguito a ristrutturazione aziendale, finanziati invece dalle imprese, la proposta avanzata da Cesare Damiano, presidente commissione Lavoro della Camera, sulla flessibilità in uscita a 4 anni dall’età pensionabile, dietro una penalizzazione dell’assegno superiore che si aggira intorno al 2%”.
Domani sarà una giornata importante per la Riforma Pensioni 2016 dato che a gran voce verrà richiesta non solo di rivoluzionare la legge attuale, la Fornero, ma verranno poste delle condizioni che nel prossimo incontro deciso da Poletti tra Governo e sindacati saranno come priorità sul tavolo di confronto. Così domani i sindacati generali saranno in piazza a Roma (Piazza del Popolo) a manifestare contro il Governo e le scelte inique nel settore pensioni: «Scendiamo in piazza per gli oltre centro mila pensionati della nostra provincia, per i tanti giovani senza lavoro, per quanti sfiorano la povertà con appena 400 euro di pensione mensile», così parlano a Siracusa News i segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati di Siracusa- Valeria Tranchin, Sebastiano Spagna e Sergio Adamo – che hanno presentato ieri mattina il programma dello sciopero per la riforma pensioni di Roma. Sono tantissimi i comitati che hanno aderito allo sciopero nazionale dei pensionati, tra cui appunto la provincia siciliana che versa in uno stato disagiato per quanto riguarda il settore previdenziale: «Nella provincia di Siracusa – hanno dichiarato i tre segretari – l’Inps eroga oltre 38 mila pensioni di vecchiaia, circa 8 mila pensioni di invalidità, più di 20.800 pensioni ai superstiti, quasi 11.500 pensioni/assegni sociali, quasi 24 mila pensioni di invalidità civile». Gridano alla “sopravvivenza” molti di questi pensionati che intendono rivendicare le proprie mostrante al governo e allo stato per una situazione oggettivamente difficile. Nonostante l’incontro con l’Esecutivo del prossimo 24 maggio, gli stessi segretari delle tre sigle sindacali più importanti, hanno dichiarato: «Lo sciopero si farà e chiamiamo a partecipare anche i giovani. Noi manifestiamo il malessere dei pensionati, di una categoria spesso scambiata per un bancomat sociale. Ma protestiamo pure perché non vediamo nessun futuro per i tanti giovani che oggi restano senza lavoro e, così facendo, non potranno avere garanzie per un domani previdenziale».