Resta una delle priorità della prossima legge di bilancio il rinnovo dei contratti statali bloccati da 7 anni. L’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici sta creando però divergenze tra governo e sindacati sotto vari aspetti. Primo fra tutti quello dei fondi da destinare all’aumento degli stipendi. Il governo sarebbe intenzionato a stanziare 300 milioni di euro mentre le parti sociale ne chiederebbero molti di più. Per la Confsal-Unsa, per adeguare i contratti statali di tutta la pubblica amministrazione servirebbero 6,2 miliardi di euro, mentre per la Uil sarebbero necessari 7 miliardi di euro in 3 anni. Un altro punto di divergenza tra governo e sindacati sui contratti statali riguarda poi il merito. Come riporta Businessonline.it nei giorni scorsi il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano avrebbe confermato che l’obiettivo del governo sarebbe quello di premiare chi lavora meglio e di più. Ma un’ipotesi di questo tipo, secondo le organizzazioni sindacali potrebbe creare difficoltà nella pubblica amministrazione.
Dal 2009 il contratto dei dipendenti statali è alle prese con un blocco dello stipendio. Blocco che il Governo per bocca della Ministra Madia e dello stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha rimarcato l’intenzione di affrontarlo nell’ambito della prossima legge di bilancio etichettandolo come una priorità. In questi giorni Governo e sindacati si stanno confrontando sui numeri dell’aumento di stipendio, prendendo in esame diverse opzioni. Da quanto si è potuto apprendere, nelle ultime ore sembra che il Governo sia disposto ad accettare le richieste da parte dei sindacati a patto che i dipendenti siano disposti ad accettare un contratto caratterizzato da una maggiore flessibilità in quanto a orario. Nello specifico si parla di aumento dell’orario da 36 a 40 ore settimanali. Un contratto a cui i dipendenti avranno facoltà di accedere o meno.
Il Governo Renzi in questi giorni è alle prese non solo con la questione della riforma del sistema pensionistico ma anche e soprattutto per il rinnovo del contratto collettivo degli statali che da troppi anni è stato rimandato dai precedenti Esecutivi in relazione ad una disponibilità economica a dir poco esegua. Il Presidente Renzi ha ribadito nel corso dell’intervista rilasciata a Porta a porta che lo sblocco del contratto degli statali resta una priorità, ma occorre comunque fare i conti con una disponibilità economica non eccezionale. Da quanto emerso dagli ultimi incontri, sembra che il Governo sia pronto a mettere sul piatto 300 milioni di euro a cui si andrebbero a sommare ulteriori 70 che dovranno essere tirati fuori dalle Regioni. Tuttavia stando alle stime fatte dai sindacati ed in particolare dalla Uil, il Governo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego dovrebbe mettere sul tavolo ben 7 miliardi di euro in 3 anni. Tra l’altro la stessa Uil nell’ambito di uno studio in merito, ha calcolato come per via dei 7 anni di blocco dello stipendio, ogni dipendenti ha perso circa 212 euro lordi al mese.