Si preannuncia una nuova settimana importante, quella in partenza domani, sul piano dei contratti statali. La discussione con i sindacati appare ancora lunga e tanti sarebbero i temi da affrontare a partire dall’aumento degli stipendi dei dipendenti statali e alle domande ad esso connesse. Il sito forexinfo.it, si domanda infatti se tra le novità della riforma della Pubblica Amministrazione non possa esserci un aumento dell’orario di lavoro. Secondo le indiscrezioni, dunque, all’aumento degli stipendi corrisponderebbe una proporzionale flessibilità sull’orario lavorativo. Spetterà ai dipendenti pubblici, come già spiegato, decidere se aderire o meno al contratto flessibile di lavoro. Tale proposta sarebbe giunta da un fronte sindacale ed il governo avrebbe seriamente preso in considerazione l’ipotesi in quanto la contrattazione sull’orario lavorativo e la flessibilità rappresenterebbe una strada percorribile al fine di adeguare le ore e le giornate lavorative degli statali a quelle del resto dell’Unione Europea.
Tema saliente nell’ambito della prossima legge di bilancio è rappresentato dal contratti statali, il cui rinnovo è bloccato da sette anni. Un rinnovo che, come evidenzia il sito businessonline.it, procede lentamente a causa del mancato accordo tra governo e sindacati. Le trattative proseguiranno anche nel corso della settimana in vista della fine del mese quando potrebbe esser fissato un incontro ufficiale. Nel negoziato tra sindacati e governo in merito al contratti statali, oltre ad un incremento di stipendio potrebbe essere introdotto anche un altro tema caldo, rappresentato dagli orari di lavoro. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, una delle ipotesi al vaglio sarebbe quella di incentrare la discussione su una maggiore flessibilità in merito all’orario di lavoro passando da 36 a 40 ore a settimana così come nel settore privato ma dando allo stesso tempo la possibilità a ciascun dipendente di scegliere in autonomia se continuare a lavorare con lo stesso numero di ore o se invece incrementarle.
Inizierà domani una settimana importante per quanto riguarda i contratti statali. Continueranno infatti gli incontri informali con i sindacati all’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Entro la fine del mese dovrebbe essere convocato un incontro ufficiale. Quella del rinnovo dei contratti statali bloccati da 7 anni resta una delle priorità della prossima legge di bilancio. Sull’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici si registrano però le posizioni divergenti del governo e dei sindacati, in particolare sull’aspetto delle risorse da destinare ai contratti statali. Il nodo dei fondi sarà infatti uno di quelli da sciogliere. Sul tavolo della trattativa per il rinnovo dei contratti statali la Funzione pubblica, come riferisce Businessonline.it, vorrebbe mettere il principio in base al quale i ritocchi contrattuali siano inversamente proporzionali al reddito annuale: le risorse disponibili infatti non sarebbero molte (300 milioni di euro a cui ne vanno aggiunti altri 70 che Regioni ed enti locali devono stanziare autonomamente). I sindacati invece continuano a chiedere un aumento dello stanziamento (3,2 miliardi di euro), in linea con i contratti del settore privato.