Il conto alla rovescia è cominciato, ma ancora non è chiaro quando riprenderanno le trattative sul rinnovo dei contratti statali, che prevede l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Tutto dipende da una firma di Marianna Madia, la ministra della Pubblica Amministrazione: ne serve una sulla “direttiva madre”, cioè l’atto di indirizzo sui contratti. Si tratta di una specie di canovaccio a cui poi si dovranno ispirare i rinnovi dei contratti statali. Una serie di linee guide che in parte saranno comuni per tutti i comparti. Sono molti i capitoli in ballo: dalle assenze per malattia alle tutele per chi lavora con contratti precari. Sono attesi gli ultimi pareri sulla riforma del pubblico impiego, quindi la situazione potrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni. In questi primi giorni di maggio le carte sul tavolo verranno scoperte, quindi l’atto di indirizzo verrà spedito all’Aran, che rappresenta il governo nella trattativa con i sindacati.
Manca ancora qualcosa per arrivare al rinnovo dei contratti statali: sarà la direttiva madre a sbloccare i negoziati tra il governo e i sindacati. Verranno ripresi quelli che riguardano il pacchetto “malattia”: l’obiettivo è rendere più flessibile la materia, venendo così incontro alle esigenze dei lavoratori e dell’amministrazione. Per le visite specialistiche si potrebbero adottare permessi ad ore, senza così far saltare l’intera giornata. Potrebbero essere introdotte novità sulla fruizione della legge 104 del 1992 sulla disabilità: la legge in sé non si tocca, ma si sta discutendo della possibilità di programmare le assenze previste per dare un margine di preavviso all’amministrazione. Forti sono le pressioni poi su una revisione delle regole, da semplificare, sul salario accessorio, per facilitare lo sblocco dei fondi. Nell’atto di indirizzo che firmerà la ministra Marianna Madia dovrebbero fare capolino anche accenni al telelavoro e welfare aziendale.