Dopo Anief è anche il sindacato Udir a tuonare contro gli ultimi nodi irrisolti nel pacchetto di rinnovo dei contratti statali, in vista del nuovo incontro che si terrà domani all’Aran. Secondo la sigla già in passato assai contraria alla riforma Madia impostata in questo modo, l’avvio delle trattative non potrà non tenere conto dei problemi importanti ancora presenti dopo gli atti d’indirizzo. «Sono diverse le problematiche irrisolte: il cumulo degli aumenti con il bonus 80 euro in modo che uno non escluda l’altro; la scarsità degli incrementi medi lordi, solo 85 euro, da mettere sulla parte fondamentale della retribuzione, a cui si aggiunge il salario accessorio che sarà distribuito per merito», spiega la nota molto dura di Udir. Appoggiando le polemiche già sollevate da Anief nei giorni scorsi, le sigle non nazionali provano a dare “una sveglia” ai loro colleghi presenti sul tavolo delle trattative con il ministero Pa: «Tra le questioni trasversali ai comparti ci sono, oltre alle risorse, i capitoli relativi a orari e ferie, nonché la revisione dei permessi e delle assenze per malattia». Ma è proprio il Bonus 80 euro che il governo dovrà cercare di rendere chiaro e stabilito come punto di discussone: va capito come e in che modo i dipendenti pubblici che rientrano nel diritto di ricevere il Bonus riusciranno a non perdere il diritto garantito con il nuovo rinnovo a 85 euro medi che potrebbe portare fuori fascia da reddito alcune categorie di lavoratori Pa.
CONTRATTI STATALI: ULTIME NOTIZIE E RINNOVO PA
MERCOLEDÌ NUOVO TAVOLO PER IL RINNOVO
La giornata di domani sarà molto importante per l’intero asse di rinnovo dei contratti statali: all’Aran infatti dovrebbe tenersi l’ultimo incontro di trattative con i sindacati prima della pausa estiva. «L’avvio della nuova stagione contrattuale è per tutti e vogliamo fare il punto prima della pausa estiva, mettendo al centro i temi generali», ha fatto sapere in una nota il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. L’incontro dovrà stabilire “lo stato delle cose” per quanto riguarda lo sblocco dei contratti per i 4 comparti del pubblico impiego, dalla scuola alla sanità: si vuole chiudere, come ha detto la stessa ministro Marianna Madia, entro la fine del 2017 in modo da avere i primi aumenti stipendiali già da gennaio 2018. Sono già pronti e in parte iniziati a discutere gli atti di indirizzo per medici, dipendenti enti locali e insegnanti ma sul tavolo restano i problemi delle coperture economiche, del bonus da 80 euro del governo Renzi-Gentiloni e ovviamente i singoli problemi dei comparti Pa: i capitoli relativi a orari e ferie, la revisione dei permessi e delle assenze per malattia.