PREPENSIONAMENTI FINO A 7 ANNI AL CREVAL
Il Credito Valtellinese ha raggiunto un accordo con i sindacati sul piano occupazionale 2018-2020, denominato Run, Restart under new normality, che prevedeva la “liberazione di 400 risorse full time equivalenti”. Le parti hanno trovato un quadra sul numero di 170 uscite, che avverranno tramite l’utilizzo del Fondo di solidarietà e su base volontaria. Come in altri casi già visti in altre banche, l’anticipo rispetto ai requisiti pensionistici può arrivare a 7 anni. C’è tempo fino al 25 maggio per aderire all’offerta per quei lavoratori che matureranno i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2024. A regime, come spiega Il Sole 24 Ore, questo accordo consentirà risparmi sul costo del personale pari a circa 7,5 milioni di euro per il 2018 e a circa 15 milioni a partire dal 2019, a fronte di oneri per l’attivazione del Fondo e le incentivazioni all’esodo pari a 61 milioni. A fine 2018 i dipendenti di Creval dovrebbero quindi diventare 3.730 a fine anno.
APE SOCIAL IN SOFFITTA CON LEGA O M5S
Mentre l’Ape volontario comincia a essere utilizzato dagli italiani, come ha fatto sapere l’Inps, l’Ape social, altra forma di pensione anticipata, rischia di andare in soffitta se Lega e Movimento 5 Stelle andassero al Governo. Lo ricorda Il Sole 24 Ore, evidenziando come l’intenzione di queste due forze politiche, nel cancellare la Legge Fornero, sia quella di puntare su Quota 41 e Quota 100, facendo a meno dell’Ape social, mentre l’Ape volontaria e quella aziendale avrebbero più chance di andare avanti. Di fatto l’Ape social verrebbe “inglobata” da un lato dalla Quota 41 per tutti, estendendo quindi quella già presente nell’Anticipo pensionistico agevolato, dall’altro dalla Quota 100. Considerando che probabilmente verrebbe fissata un’età minima per accedere alla pensione di 64 anni, ci si ritroverebbe in una situazione di anticipo di tre anni rispetto al normale requisito anagrafico, considerando che dal 2019 l’età pensionabile verrà portata a 67 anni.
APE VOLONTARIA, LA CLAUSOLA DI DECADENZA
L’Ape volontaria è partita in ritardo, non certo per colpa esclusiva dell’Inps. E chi potrebbe avere diritto anche agli arretrati, spesso si fa scoraggiare dalle difficoltà burocratiche. Morena Piccinini, Presidente dell’Inca-Cgil, ha spiegato a Repubblica che “una signora di Forlì, dopo aver visto 15 allegati e 100 pagine stampate dei vari contratti, tra algoritmi e piani di ammortamento, ha preferito fermarsi” e prendere più tempi per ragionarci su. Il quotidiano romano segnala poi che nel contratto con la banca che viene sottoscritto “c’è anche la clausola per cui l’Ape decade se non si paga una rata superiore a 200 euro e non si rientra del debito in 180 giorni. La banca può rivalersi sui beni di proprietà. Un caso teorico, visto che la rata è detratta a monte dalla pensione. E i casi di revoca della pensione sono davvero rari. Neanche il carcere, se non il 41 bis, quello duro per i reati di mafia”.
INCONTRO BOERI-FICO SUI VITALIZI
Oggi alle 16:00 il Presidente dell’Inps Tito Boeri verrà ricevuto dal Presidente della Camera, Roberto Fico, per parlare di vitalizi e dei possibili tagli alle pensioni degli ex deputati. Lo scrive Il Giornale. Ricordiamo che Boeri aveva detto in televisione di aver scritto a Fico per segnalare anche l’altro “privilegio” di cui godrebbero i parlamentari (il versamento degli oneri figurativi), senza però ricevere risposta. I due probabilmente avranno possibilità di chiarirsi direttamente. Nell’attesa di sapere che cosa emergerà dall’incontro, lecodelsud.it ricorda che i vitalizi di 324 ex deputati (o loro eredi) dell’Assemblea regionale siciliana costano più di 18 milioni di euro l’anno. Se è vero che dal 2012 i deputati siciliani hanno un sistema previdenziale contributo simile a quello dei pubblici dipendenti, sono rimasti ancora integri gli assegni destinati a chi aveva maturato il diritto prima dell’entrata in vigore della riforma.
INPS, PER APE VOLONTARIA PRESENTATE 1.736 DOMANDE
L’Inps ha fatto sapere che sono state presentate 1.736 domande online per l’accesso all’Ape volontaria, di cui 1.242 con richiesta di arretrati. Sono state invece accolte dall’Istituto 11.249 domande di certificazione del diritto. Il sindacato è un’altra cosa – opposizione Cgil, area del sindacato guidato da Susanna Camusso, nella pagina Facebook della sezione del Piemonte, segnala quella che a suo modo di vedere è “la grande truffa dell’Ape.” Viene evidenziato, da una simulazione, che l’Anticipo pensionistico volontario ha un costo per un lavoratore che può risultare anche doppio rispetto a quello percepito con l’Ape. “La verità è che l’Ape è destinata a diventare presto la modalità ordinaria di pensionamento per milioni e milioni di italiani con guadagni miliardari per banche e assicurazioni sulla pelle dei lavoratori”, si legge poi nel post pubblicato.
IL CODS CONFIDA IN MATTARELLA
Il Comitato Opzione donna social auspica che Sergio Mattarella riesca oggi a trovare una soluzione allo stallo politico che sta determinando l’impossibilità di trovare una maggioranza di governo in Italia. Orietta Armiliato, in un post sulla pagina Facebook del Comitato da lei stessa amministrato, ricorda che l’attuale situazione non aiuta lavoratrici e lavoratori a sapere quale sarà il loro futuro previdenziale. “Mi riferisco in particolare a coloro che, vicini al raggiungimento della sospirata quiescenza, attendono di sapere quali saranno i requisiti in considerazione del fatto che il tema è stato prepotentemente alla ribalta di tutta la campagna elettorale dove nessun partito si è astenuto dall’inserirlo nel proprio programma”.
Armiliato ricorda anche quanto segnalato da Openpolis, ovvero che a oggi ci sono circa 700 proposte di legge depositate da deputati e senatori, che devono però essere esaminate dalle commissioni parlamentari per poter proseguire nel loro iter di discussione ed eventuale approvazione, con o senza modifiche. Commissioni ancora non insediate, perché per costituire una commissione bisogna “eleggere l’ufficio di presidenza, atto che necessità di una chiara maggioranza parlamentare. Per prassi infatti una delle due vice presidenze viene assegnata a un membro dell’opposizione, cosa che quindi a oggi sarebbe molto difficile”. Il risultato, quindi, è che anche l’attività parlamentare è di fatto ferma, in attesa che si chiarisca chi sarà alla maggioranza e all’opposizione. Dunque anche le istanze del Cods, segnala Armiliato, restano per ora ai “blocchi di partenza”, in attesa che l’impasse venga risolta.