LA RELAZIONE TRA REDDITO E VOTI A LEGA E M5S
Sergio Beraldo, Giovanni Esposito e Chiara Scarfato su Lavoce.info hanno analizzato i dati dei singoli comuni relativi ai voti espressi alle elezioni politiche del 4 marzo. In uno dei passaggi dell’articolo in questione, viene evidenziato che “quando aumenta la quota di reddito da pensioni aumenta in modo coerente il consenso per il Pd, mentre si riduce quello per la Lega se si concentra l’attenzione sul solo Nord; il consenso del M5s si riduce sempre al crescere della quota di reddito da pensioni”. Sembra esserci quindi stata una relazione tra il livello dei redditi, anche dei pensionati, e il voto espresso in cabina elettorale. Una correlazione che sembra essere generale e non limitata alle pensioni, se, come viene scritto, “al crescere della popolazione che dichiara un reddito ai fini fiscali, si riduce sia il consenso per la Lega che quello per il M5s”.
ESODATI, ANCHE UN LIBRO A SOSTEGNO DEI 6.000 ESCLUSI
Purtroppo il dramma degli esodati non si è chiuso con l’ottava salvaguardia varata a fine 2016. Ancora ci sono circa 6.000 persone che sono prive di tutela, secondo quanto evidenziato più volte dal Comitato esodati licenziati e cessati. Giulio Pomar è uno di quegli esodati che ce l’ha fatta ad accedere alla pensione, ma non per questo ha smesso di lottare per chi ancora attende la salvaguardia. E ha deciso scrivendo. Da poco è uscito il suo secondo libro, dal titolo “L’incertezza del domani – Esodati e dintorni”. Come si legge sul suo profilo Facebook, si tratta di “una raccolta di oltre sessanta brani che, ispirati a storie vere, testimoniano molti dei drammi prodotti dalla riforma Fornero. Una graffiante ma anche ironica e a volte lirica antologia alla Spoon River che si legge d’un fiato e non si propone soltanto di sollecitare il pieno ripristino dei tanti diritti violati, ma costituisce ancor più un monito per evitare in futuro il ripetersi di analoghi drammi”.
CUMULO CONTRIBUTIVO, IL PUNTO SULLE ADESIONI
Nelle scorse settimane si è parlato molto del cumulo contributivo gratuito e pensionioggi.it ha fatto un punto sulle adesioni delle singole casse dei professionisti alla convenzione quadro tra Inps e Adepp. Hanno aderito Enpav, Enpapi, Eppi, Cipag, Enpaf, Enpap, Inpgi, Cassa Forense e Cassa Ragionieri. Ancora non hanno firmato Cnpadc (che dovrebbe però aderire nei prossimi giorni), Enpab, Enpacl, Enpaia ed Epap. Il portale specializzato segnala che la Cassa del Notariato non ha ricevuto richieste di cumulo, mentre Enasarco non ritiene applicabile tale misura, al pari della totalizzazione contributiva. Inoltre, come segnalato anche da Avvenire, sacerdoti e ministri di culto secolare non potranno utilizzare il cumulo contributivo. Che resta peraltro ancora precluso a chi volesse accedere a Opzione donna e all’ottava salvaguardia degli esodati
COTTARELLI E I RISCHI DELL’AGING
In vista del primo Expo Meeting dedicato alla longevità, che si terrà a giugno ad Ancona, l’Osservatorio sui Conti Pubblici diretto da Carlo Cottarelli presso l’Università Cattolica ha realizzato un focus sull’invecchiamento della popolazione. Secondo quanto riporta Repubblica, l’Osservatorio ha evidenziato due dinamiche da monitorare: l’aumento dell’aspettativa di vita e il crollo del tasso di natalità (arrivato a 1,37 figli per donna). Per quanto riguarda il primo aspetto, gli attuali sessantacinquenni hanno un’aspettativa di vita di 20,7 anni, contro 15,3 anni per chi raggiungeva questa età nel 1980. “Alla luce di questo scenario, il numero di anziani italiani che dovrà essere sostenuto da ogni 100 persone in età lavorativa salirà dall’attuale 37 a 62 nei prossimi trent’anni”, viene sottolineato.
Ecco dunque che il fenomeno dell’aging presenta dei rischi per la sostenibilità del sistema pensionistico, considerando che “la spesa per pensioni è aumentata del 12 per cento tra il 2009 e il 2016, mentre il resto della spesa primaria è aumentato solo di 0,1 punti percentuali. Conseguentemente il rapporto tra spesa per pensioni e altra spesa primaria è salito di oltre 5 punti percentuale tra il 2009 e il 2016”. Carlo Cottarelli, alla presentazione dell’evento, ha sottolineato che “le riforme delle pensioni in Italia degli ultimi anni sono state inevitabili per contrastare il fenomeno dell’aging”. Inoltre, “le previsioni ufficiali indicano che, per effetto delle passate riforme, la spesa pensionistica resterà più o meno stabile sui livelli attuali fino al 2045, scendendo solo in seguito. Ma, pur non crescendo, la spesa resterà alta e non contribuirà al necessario aggiustamento dei conti pubblici, che graverà quindi su altre voci”.