DONNE PIÙ PENALIZZATE DA PROPOSTA LEGA-M5S
“Questo nuovo metodo proposto nel disegno di legge è molto iniquo poiché non tiene conto dei contributi versati, ma solo delle età di pensionamento raffrontate ad età più elevate assolutamente arbitrarie”. È quanto afferma Antonietta Mundo, attuario, già a capo del Coordinamento generale statistico-attuariale dell’Inps, al Sole 24 Ore a proposito della proposta di legge Lega-M5s per il taglio delle pensioni d’oro. Le simulazioni da lei condotte confermano che le donne sarebbero le più penalizzate nel caso dovesse essere approvata la proposta, considerando, per esempio che nel 1993 per loro l’età pensionabile era a 55 anni e secondo il testo depositato l’età di pensionamento “corretta” sarebbe di 64 anni e 7 mesi. “Questo nuovo metodo proposto nel disegno di legge è molto iniquo poiché non tiene conto dei contributi versati, ma solo delle età di pensionamento raffrontate ad età più elevate assolutamente arbitrari”, aggiunge Mundo.
LEGA CHIEDE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ
La Lega ha deciso di presentare una sua autonoma proposta sulle pensioni d’oro diversa rispetto a quella che Riccardo Molinari e Francesco D’Uva, capigruppo alla Camera, avevano depositato prima della pausa estiva. Il Corriere della Sera spiega che “la ricetta della Lega non è stata formalizzata, ma i suoi contorni sono noti: il contributo di solidarietà sarebbe provvisorio, durerebbe tre anni e questo consentirebbe di superare le perplessità che potrebbero arrivare dalla Corte costituzionale che ha già dato il via libera a interventi del genere a patto che fossero a tempo”. Secondo il quotidiano milanese, inoltre, questo contributo di solidarietà sarebbe “progressivo e a scaglioni, ovvero l’aliquota salirebbe in parallelo al livello del reddito. La curva non è stata ancora disegnata, ma si partirebbe da un minimo dello 0,35% sugli assegni intorno ai 2 mila euro lordi al mese, circa 6 euro al mese. Per arrivare fino al 15% per gli assegni più elevati”.
CONFSAL CHIEDE CAMBIAMENTI ALLA LEGGE FORNERO
Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della Confederazione Confsal, ha chiesto un incontro urgente con il ministro Luigi Di Maio per affrontare alcuni nodi importanti in tema di pensioni. Il sindacalista, in particolare, vorrebbe discutere i possibili cambiamenti alla Legge Fornero, le nuove forme per la previdenza dei più giovani, la valorizzazione del lavoro di coloro che assistono gli anziani, le nuove forme di salvaguardia per i lavoratori esodati e “molti altri punti irrisolti che devono essere affrontati”. “Ci auguriamo di avere una risposta a breve, dal momento che i nostri iscritti chiedono chiarezza su tante questioni connesse alla previdenza e che al momento rimangono incerte e fumose”, ha aggiunto Margiotta, che ha anche fatto sapere che la Confsal è disponibile già dai primi giorni di settembre per questo incontro.
IL RILANCIO M5S PER SETTEMBRE
Gianluca Castaldi annuncia che la maggioranza di Governo, dopo la pausa estiva, affronterà “una serie di sfide entusiasmanti”. Vastoweb.it riporta alcune dichiarazioni del senatore M5s, nelle quali ricorda che “la realizzazione del contratto di governo è la nostra stella polare, un contratto messo nero su bianco in modo trasparente di fronte a tutti gli italiani, al contrario degli oscuri patti stretti a porte chiuse a cui ci avevano abituato i vecchi partiti. Reddito di cittadinanza, aumento pensioni minime, tagli alle pensioni d’oro, pace fiscale, flat tax, archiviare la riforma Fornero: questi sono gli impegni presi con i cittadini. Li rispetteremo”. Resta solo da capire con quali interventi concreti si raggiungeranno questi obiettivi, soprattutto sul fronte della riforma delle pensioni.
IL “METODO RENZI” DEL GOVERNO CONTE
Il Governo non ha ancora dato risposta ai sindacati che hanno chiesto di riaprire il confronto sula riforma delle pensioni. Secondo Alessandro Laterza, questa “negazione del ruolo dei corpi intermedi”, non è una novità, dato che si era già vista con Renzi. Secondo l’editore, intervistato da Tiscali News, va comunque detto che “il mondo della rappresentanza ha stentato a rinnovarsi di fronte agli sconvolgimenti della rivoluzione digitale e della globalizzazione. Il mondo del lavoro ragiona ancora su categorie novecentesche culturalmente residuali. Si stenta a sviluppare visioni lunghe non legate a corporativismi territoriali o di categoria. Non si riesce a controbattere alla frantumazione degli interessi in tanti piccoli “tavoli” o alla loro aggregazione su grandi illusioni: soldi gratis per tutti (reddito di cittadinanza); meno tasse ai più ricchi (cd flat tax); più pensioni per tutti (ridimensionamento della legge Fornero)”.
RIFORMA PENSIONI, LEGA PRONTA A CAMBIARE PROPOSTA
Riccardo Molinari, insieme a Francesco D’Uva, ha presentato la proposta di legge sulle pensioni d’oro che tanto sta facendo discutere in questi giorni. Il capogruppo della Lega alla Camera ha però chiarito all’Ansa che “se l’applicazione della norma porta effetti diversi da quelli desiderati, lavoreremo con i tecnici del Parlamento e del ministero – che ha le tabelle – per correggerla”. Molinari ha anche ricordato che “l’idea di fondo è un ricalcolo per arrivare di fatto, solo per il retributivo delle pensioni sopra i 4mila euro netti, a un contributo di solidarietà a favore delle pensioni minime”. Intervistato da La Stampa, l’esponente del Carroccio è stato più esplicito nell’affermare che “bisogna trovare un correttivo” al testo, perché “dobbiamo agire sulla base retributiva e basta”.
“La Lega pensa a un taglio che porti un contributo di solidarietà delle pensioni più alte a favore di quelle basse. Se la legge è scritta male comunque potremo fare meglio in Commissione”, ha aggiunto. “Non voglio entrare in aspetti tecnici, non sono un esperto di previdenza. Metteremo tutto a posto”, sono altre dichiarazioni di Molinari, che tuttavia non ha nascosto come il sostegno a questa proposta del Movimento 5 Stelle sia arrivato in cambio del supporto pentastellato alla flat tax. Forse però qualcosa è però sfuggito di mano se l’idea del Carroccio è di non penalizzare “chi è andato in pensione prima con una quota di retributivo maggiore, visto che lo prevedeva la legge”. Vedremo se il caos che si sta generando intorno a questa legge avrà ripercussioni sull’alleanza di Governo.