“Il desiderio dei papà di essere più presenti e partecipi nella vita dei figli è oggi cruciale nel work-life balance familiare – commenta Alessandra Giordano, direttore Delivery di Intoo -; dal nostro punto di vista, poi, considerando anche la sensibilità sulla diversity da parte delle aziende, riteniamo molto positiva la crescente richiesta di coinvolgimento in sessioni di coaching anche da parte degli uomini. Ricoprendo spesso anche incarichi di responsabilità, possono oggi diventare davvero agenti e protagonisti di un cambiamento culturale. Il loro contributo attivo nel doppio ruolo genitore-professionista può essere, infatti, realmente utile nel contrastare l’abbandono del lavoro da parte delle donne, che ancora nel 2017, secondo dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, erano circa 30.600 tra le mamme lavoratrici”.
Intoo, la società di Gi Group leader nei processi di sviluppo e transizione di carriera che con il servizio Moms@Work aiuta le imprese nella gestione integrata della maternità delle dipendenti, da oltre due anni si occupa anche del “fronte” papà con workshop, corsi e servizi di coaching sulla genitorialità.
Alla luce di questo scenario ha stilato un decalogo di consigli utili per i futuri papà:
1. Comprendere – per gestire il cambiamento, come persone e professionisti: la nuova condizione porta importanti cambiamenti; affidarsi a un coach professionista può essere utile per creare la nuova identità genitoriale e per continuare a essere protagonisti della vostra vita privata e lavorativa, gestendo al meglio il vostro nuovo ruolo di genitore insieme agli altri ruoli attivi.
2. Pianificare con anticipo: già durante l’attesa della nascita del figlio/a cominciate a immaginarvi papà e pensate a come vorreste vivere questa nuova responsabilità. Immaginare come agire il proprio ruolo e avere chiaro un obiettivo aiuta a creare le azioni necessarie a realizzarlo.
3. Mantenere una visione d’insieme: permette di comprendere come conciliare esigenze familiari, professionali e personali. Il genitore al lavoro ha un nuovo doppio ruolo e deve rispondere alla ricchezza e alla complessità delle richieste esterne e interne in termini di aspettative.
4. Accrescere la fiducia: un atteggiamento positivo nella coppia favorisce complicità e vicinanza emotiva familiare e facilita una visione di efficacia di sé nella propria quotidianità professionale e non solo.
5. Confrontarsi: il confronto aiuta a ridimensionare le problematiche che si stanno affrontando in ambito lavorativo e familiare e a trovare nuove soluzioni anche con altri genitori.
6. Curare le relazioni: solo un clima di ascolto reciproco e di confronto può consentire a vostro figlio/a di crescere sereno. La genitorialità non deve portare chiusura, continuate a curare la vita sociale.
7. Rivedere le proprie priorità: con la paternità gli equilibri cambiano, definite le nuove priorità con chi vi sta accanto, condividetele e perseguitele insieme, per fare insieme le scelte e favorire così sia la vostra soddisfazione personale, familiare e professionale sia quella della vostra compagna.
8. Ottimizzare il tempo: cercate di massimizzare ciò che fate, per migliorare la qualità della vostra vita gestendo in modo positivo il ruolo paterno in tutte le sue potenzialità. Potrete ritagliarvi spazi anche per voi senza essere “mancanti”.
9. Lavorare smart: se possibile, proponete una formula di lavoro agile e flessibile, che vi consenta di gestire al meglio il nuovo work-life balance.
10. Accrescere le competenze: venite in contatto con nuovi compiti e nuove emozioni, imparate a valorizzarli per vivere appieno il nuovo ruolo. Questo può portarvi diversi vantaggi e accrescere il vostro valore a più livelli, anche sul lavoro. La paternità porta con sé nuove competenze.
“La ricchezza e complessità del ruolo genitoriale, raccogliendo anche le aspettative interne ed esterne al nucleo familiare, è davvero, come non mai, una grande palestra di soft skills utilissima in fondo a entrambi, mamme e papà – conclude Alessandra Giordano -. Da non sottovalutare, infine, il valore del networking; anche in questa condizione personale, il confronto con altri genitori, oltre che all’interno della famiglia, rappresenta una grande possibilità di superare meglio insieme le difficoltà, vivere appieno la genitorialità, partecipare di più alla vita lavorativa della propria compagna e di riflesso migliorare anche la propria”.