Un novizio della Guardia nazionale Aeronautica ha avuto accesso a documenti classificati, alcuni dei quali classificati come top-secret, e li ha pubblicati online. Una vicenda a dir poco incredibile quella del ‘leak’ dei documenti Usa e Nato che non sorprende però Robert Baer, ex operativo Cia ora volontario con la presidenza ucraina in attività di ricerca. “La sicurezza è diventato un business negli Stati Uniti e quanto accaduto ne è la conseguenza. Il rischio è un calo di fiducia dei partner europei e una riduzione del sostegno a Kiev”, ha dichiarato a La Stampa. Riguardo ai documenti rubati e finiti online, Baer ha spiegato che “il sistema che dovrebbe garantire la sicurezza fa acqua da tutte le parti. Concedere il nulla osta per avere accesso a determinati dossier è diventato un business, a causa del fatto che viene appaltato ad operatori esterni”.
Questo vuol dire che se viene reclutata una persona o una società per valutare l’ammissibilità a dare accesso a determinati documenti ad alcune persone della Guardia nazionale nel giro di una settimana, l’operatore si ritrova a dover dare il via libera senza valutare bene se è il caso di farlo. Nel caso di Jack Teixeira, dunque, è stata data la cosiddetta clearance con troppa leggerezza per Robert Baer. Ma bisogna anche capire il motivo per il quale ha potuto visionare i contenuti dei documenti. “Anche se li doveva catalogare, come era suo compito a quanto sembra, non necessariamente avrebbe dovuto leggerli, si possono catalogare per mezzo di codici e titoli”.
BAER (EX CIA) “A RISCHIO IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA”
Per Robert Baer è incomprensibile anche il fatto che sia riusciti a copiare e fotografare i documenti. La procedura standard per la catalogazione di quel tipo di documenti, infatti, prevede che non venga mostrato il contenuto. Poi vanno “inseriti in un faldone che può essere consultato solo dopo il via libera della sicurezza e con la presenza di persone nella stessa stanza che controllano la procedura di consultazione”. Nell’intervista a La Stampa l’ex operativo Cia sostiene, dunque, che queste misure siano state eluse. “Si tratta della stessa procedura che la Cia chiama ‘blue stripers’ e da cui non è esonerato nemmeno il presidente degli Stati Uniti”. Infatti, in nessun modo quel tipo di documenti resta alla Casa Bianca, nessuno inoltre può prenderne possesso o fotografarli. Ma Jack Teixeira se li è addirittura portati a casa per fotografarli più tranquillamente. Non solo il leak dei documenti dimostra che il sistema non funziona, ma anche che la vicenda è ancor più strana, visto che il 21enne non aveva compiti di analisi o di intelligence. “Non c’era motivo che avesse accesso ai contenuti di tali documenti”. Tutto ciò, dunque, a detta di Baer, “non fa altro che minare la sicurezza degli Stati Uniti mettendone in dubbio la solidità”. Il rischio secondo l’ex operativo Cia è che potenzialmente altri impiegati come il 21enne possano avere accesso a certi documenti. “È a rischio la fiducia nei confronti degli Usa. Se gli alleati europei reputassero gli Stati Uniti un partner non affidabile potrebbero ridurre il loro sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia o addirittura stringere accordi con Vladimir Putin”, azzarda Robert Baer, secondo cui l’intelligence dovrebbe rivedere l’apparato, perché il rischio è di “portare acqua al mulino di chi strizza l’occhio a Mosca e vorrebbe lo smantellamento della Nato”.