Lecco, dichiarazioni choc del patron Paolo Leonardo Di Nunno: "Partite truccate, ho paura di movimenti strani nella mia squadra. Intercettate i giocatori"
L’aspetto più sconvolgente relativamente alle accuse del presidente e amministratore delegato dei blucelesti è relativo al fatto che i destinatari sono proprio i suoi giocatori. “Ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”, ha aggiunto. Il riferimento è a ciò che potrebbe essere accaduto, dato che in Serie B e Serie C ci sono stati altri casi noti di calcioscommesse, ma soprattutto a ciò che potrebbe accadere nel finale di stagione, ora che i lombardi sono ormai condannati alla retrocessione. Le sue parole, inoltre, evidenziano la rottura totale con la piazza ma anche con la squadra. “Sarò a Lecco fino a fine anno, poi andrò via”, ha concluso.
Lecco, Di Nunno: “Partite truccate, ho paura di movimenti strani in squadra”. La replica dei calciatori
Alle dichiarazioni di Paolo Leonardo Di Nunno hanno risposto i giocatori del Lecco con un comunicato diffuso dall’Assocalciatori. “Esprimiamo il nostro sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri. Le affermazioni riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza”.
“Respingiamo dunque fermamente le illazioni del presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto”, hanno chiosato.