Roma capitale dell'Islam: Lega mappa moschee abusive, finora ce ne sono 17. Allarme di Cisint: "Qui nasce radicalismo islamico, fenomeno fuori controllo"

Roma è capitale anche dell’Islam: la Lega ha deciso di disegnare la mappa di tutte le moschee abusive, riscontrando 17 accessi civici. I centri islamici irregolari sono stati individuati in quartieri diversi, dalla Magliana a Torpignattara, passando per l’Esquilino e altri. Dietro questi finti centri culturali si celano luoghi di preghiera privi di autorizzazioni, ma il loro impatto urbanistico preoccupa i cittadini, che chiedono regole e sicurezza.



Anche per questo il Carroccio ha promosso una conferenza, a cui hanno partecipato Anna Maria Cisint, Susanna Ceccardi e Silvia Sardone, insieme ad alcuni consiglieri locali. Sardone ha spiegato che la diffusione delle moschee abusive «è un problema sempre più evidente», rilanciando la sua battaglia contro l’islamizzazione e l’islamismo.



Preghiera di fine Ramadan islamico a Torino (ANSA 2025, Alessandro Di Marco)

MOSCHEE ABUSIVE, L’ALLARME DELLA LEGA

Il capogruppo leghista nell’Assemblea capitolina, Fabrizio Santori, ha segnalato che Roma è attualmente la città con il numero più alto di centri islamici irregolari nel nostro Paese. «Il fenomeno è fuori controllo», ha dichiarato, come riportato da Il Tempo.

Souad Sbai, che per il Carroccio mantiene i rapporti con le comunità straniere, ha affermato che la questione va chiarita, poiché queste moschee irregolari «non sono spazi di preghiera, ma strumenti di penetrazione islamista». Cisint parla infatti di un «disegno di islamizzazione sistematica» e di un «tentativo di sostituzione» da parte di chi vuole «imporre la sharia» e sovvertire la democrazia.



Secondo l’analisi di Cisint, le moschee abusive sono uno strumento usato dall’islamismo politico per crescere e diffondersi. Quindi, per Cisint, diventano delle «succursali del radicalismo islamico» che vengono in molti casi sostenute economicamente da organizzazioni fondamentaliste, tirando in ballo i Fratelli Musulmani.