Legge tutela arbitri: ecco come funzionerebbe e con quale scopo nasce
Stop alla violenza contro gli arbitri, troppo spesso vittime di maltrattamenti e ingiurie sui campi da gioco. Fratelli di Italia starebbe pensando ad una legge di tutela nei confronti dei direttori di gara, con Daspo e aggravanti di pena per chi attua comportamenti violenti contro i fischietti. A proporre la legge è Alfredo Antoniozzi, che rileva come nel biennio 2018-2019 siano stati “oltre 450 gli episodi di violenza” contro i direttori di gara “gran parte dei quali verificatisi nelle categorie inferiori (prima, seconda e terza categoria) o in quelle in cui giocano i più piccoli (juniores, allievi e giovanissimi) ad opera di giocatori, dirigenti o soggetti estranei”.
La proposta è ancora una bozza e secondo quanto riferisce AdnKronos prevederebbe sostanzialmente un inasprimento delle pene per chi aggredisce i giudici di gara dello sport nazionale. La legge proporrebbe di estendere in primis il Daspo, quindi il divieto assoluto di accedere alle manifestazioni sportive “ai soggetti imputati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per lesioni personali o omicidio preterintenzionale in danno di arbitri o di altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive”.
Pena più pesante per chi aggredisce un direttore di gara
Sempre stando a quanto riferisce la redazione di AdnKronos, in un articolo pubblicato nelle scorse ore, nella presentazione del testo di legge ci sarebbe scritto che “i maltrattamenti e le aggressioni agli arbitri, uniti agli effetti della pandemia e ad un sistema di incentivi e benefìci ritenuto non più sufficiente, rendono sempre più difficile l’avvicinamento all’arbitraggio da parte di ragazzi e ragazze”. Per questo motivo Fratelli di Italia vorrebbe introdurre anche aggravanti specifiche nei casi di lesioni personali o omicidio preterintenzionale di un arbitro.
Dunque la proposta è di aumentare la pena “da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di arbitri o di altri soggetti designati dalla federazione di appartenenza per assicurare la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva o per svolgere un incarico nell’ambito di una manifestazione sportiva, quando il reato è commesso a causa o in occasione di quest’ultima”.