Leonardo, bimbo ucciso a Novara/ Nicolas, sms choc alla madre “torna o lo picchio”
Il caso del piccolo Leonardo, bimbo di 20 mesi ucciso di botte a Novara, al centro di Quarto Grado: oggi nuovo interrogatorio a Nicolas Musi, gli sms choc alla compagna

La morte del piccolo Leonardo Russo, il bimbo di 20 mesi massacrato di botte a Novara, torna al centro della nuova puntata di Quarto Grado. Il piccolo fu ucciso di botte il 23 maggio scorso e per l’orrendo omicidio sono stati arrestati la giovane madre, Gaia Russo, incinta al quinto mese e per questo trasferita ai domiciliari presso una struttura protetta, ed il suo compagno, Nicolas Musi. Il 23enne proprio oggi potrebbe essere nuovamente interrogato, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere in occasione dell’udienza di convalida del fermo. Nella stessa occasione, di contro, la sua convivente aveva smentito di aver mai picchiato il figlioletto facendo di fatto ricadere tutte le colpe su Musi, definito un ragazzo da sempre violento anche da una parte della sua famiglia. Lo stesso Nicolas, pochi giorni dopo il suo arresto aveva tentato di mettere in atto un gesto esemplare proprio nel carcere di Novara dove è detenuto, tentando il suicidio ma venendo prontamente bloccato dagli agenti di polizia penitenziaria. A carico dell’uomo e della madre del piccolo Leonardo, le gravissime accuse di omicidio volontario pluriaggravato.
LEONARDO, BIMBO UCCISO A NOVARA: GLI SMS CHOC DEL PATRIGNO
Scopriremo solo nella giornata odierna se Nicolas Musi, patrigno del piccolo Leonardo ucciso a soli 20 mesi a causa delle botte e delle sevizie subite in casa, deciderà o meno di parlare in occasione del nuovo interrogatorio. I riflettori della trasmissione Quarto Grado si concentreranno anche su un altro aspetto molto importante di questa triste vicenda, emerso proprio nei giorni scorsi. Si tratta di alcuni messaggi a dir poco inquietanti che il 23enne avrebbe inviato alla compagna e madre di Leonardo. E’ il quotidiano La Stampa a rivelarne parte del contenuto choc, quanto basta per farsi una minima idea del clima che predominava nell’abitazione. “Torna a casa o tuo figlio lo riempio di botte”, scriveva l’uomo alla compagna, in quei messaggi che sembrano contenere delle minacce neppure tanto velate. E di botte, alla fine, è morto il piccolo Leonardo. Una frase che, come riferisce il quotidiano, Nicolas era solito rivolgere a Gaia quando lei era in giro a compiere delle commissioni. In quelle circostanze Leonardo, appena 20 mesi, era da solo insieme al patrigno. Capitava che piangesse o che avesse fame ma Musi non era in grado di comprendere e soprattutto gestire i suoi bisogni. In quei momenti esplodeva la sua rabbia che poi sfogava con la fidanzata alla quale sempre più spesso si rivolgeva con frasi del calibro “Vieni qui dal tuo ‘bastardo'”. Su queste incredibili circostanze si sta attualmente concentrando il lavoro della Procura.
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