Il libro di John Bolton, ex consigliere della sicurezza nazionale Usa, verrà pubblicato nonostante il tentativo di Donald Trump di fermarlo. Lo ha stabilito un giudice federale, Royce Lamberth della Corte Distrettuale di Washington DC, scrivendo in una sentenza di 10 pagine che gli argomenti del Dipartimento di Giustizia non sono abbastanza convincenti per fermare la pubblicazione del libro, che peraltro è stato già stampato in migliaia di copie e del quale sono stati già resi noti ampi stralci. Proprio il contenuto del libro, “The room where it happened” ha irritato non poco la Casa Bianca e il suo inquilino. Bolton, un Repubblicano di lungo corso conosciuto per le sue posizioni da falco, nel libro ha descritto le conversazioni intercorse fra Trump e il presidente cinese, Xi Jinping, sostenendo che il tycoon newyorchese abbia chiesto all’omologo della Repubblica Popolare di acquistare i prodotti degli agricoltori americani degli Stati rurali, considerandoli decisivi per la sua rielezione, in quello che si configurerebbe come un uso a dir poco personale della politica…
LIBRO JOHN BOLTON: GIUDICE DA’ TORTO A TRUMP. RIVELAZIONI EX CONSIGLIERE USA SARANNO PUBBLICATE
Bolton ha descritto nel suo libro diversi momenti imbarazzanti per la leadership di Trump: come quando il presidente rimase sorpreso in un colloquio con l’ex primo ministro inglese Theresa May, nell’apprendere che il Regno Unito fosse una potenza nucleare. O, ancora, quando The Donald chiese se la Finlandia facesse parte della Russia. Per non parlare della volta in cui disse che sarebbe stato “facile” invadere il Venezuela e si lasciò convincere da Putin che John Guaidò, principale oppositore di Maduro, fosse un personaggio in tutto e per tutto simile al suo arcinemico: Hillary Clinton. Il dipartimento di Giustizia, nel protestare contro la pubblicazione del libro, ha argomentato che quelle utilizzate da Bolton fossero informazioni riservate, che l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, licenziato nel settembre 2019, non aveva il diritto di divulgare. Su questo punto, il giudice ha dato ragione all’amministrazione Trump, che potrà così tentare di recuperare i proventi del libro, compresi i diritti cinematografici e televisivi. Per lo stesso Bolton non sono escluse responsabilità penali per la divulgazione di questo materiale classificato. Ciò non toglie, però, che il libro possa essere pubblicato: la censura del libro sarebbe una chiara violazione del Primo Emendamento che, tra le altre cose, garantisce la libertà di parola e di stampa.