A Quarto Grado si è fatto il punto su Liliana Resinovich con le testimonianze di Claudio Sterpin e Sebastiano Visintin: scopriamo cos'hanno detto

Botta e risposta a distanza sul caso Liliana Resinovich ieri sera a Quarto Grado. In collegamento vi era Claudio Sterpin, amico speciale della vittima, mentre Sebastiano Visintin ha “sganciato la bomba” attraverso un’intervista registrata dal talk. Ma cosa ha detto il marito di Lilly, indagato per l’omicidio della stessa? “Voglio raccontarti una cosa che è successa un anno o due anni prima della scomparsa. Liliana mi ha chiesto di accompagnarla a Muggia poi siamo arrivati al campo da calcio e c’era Sterpin: Lilly si guarda intorno e mi ha detto di portarla via, mi ha detto che Claudio l’aveva chiamata per fare una rimpatriata con ex atleti ed ex personaggi dello sport, lei pensava di trovare vecchi amici, si parlava di una rimpatriata e invece c’era solo Claudio”.



Quindi ha proseguito: “Liliana è quasi sbiancata, mi ha detto di portarla via che era molto preoccupata, è stata ingannata, era un appuntamento finto? Penso di sì, ma non ne ho mai voluto parlare, l’ho vista molto scossa. Se mi ha detto di accompagnarla evidentemente aveva intuito qualcosa, voleva venire ma aveva paura di qualcosa, forse di Sterpin? Se mi ha detto questo sì. Ogni volta che passo a Muggia, passo di qui e vedo Liliana, per me è un punto chiave questo, forse per capire il tipo di rapporto che Sterpin probabilmente immaginava o pensava ma a cui probabilmente Liliana non era interessata”.



LILIANA RESINOVICH, STERPIN REPLICA A SEBASTIANO

Pronta la replica di Sterpin: “Lo ricordo benissimo, era un anniversario, Lilly e Sebastiano sono rimasti là fino all’ultimo e poi siamo andati tutti a cena, in pizzeria sopra il campo di Muggia. Era il 25 ottobre sicuro, l’anno poteva essere l’anniversario del record mondiale che avevamo stabilito su quel campo, 4 volte per 100 km ciascuno, 36 ore in totale, è un record mondiale che resiste ancora, loro sono rimasti con noi tutto il tempo e poi siamo andati alla pizzeria vicino al cimitero, io non mangio memoria, Sebastiano la mangia, siamo stati alla pizzeria La Tappa a 200 metri dal cimitero, noi stavamo festeggiando una cosa importante e c’erano anche loro”.



Quindi ha proseguito: “Non mi sono seduto vicino a Liliana, eravamo tutti vicini, c’era una ventina di persone. Quella di Sebastiano è una bufala tremenda, c’erano mia figlia, mia moglie… Con Liliana ne avevamo parlato prima di questa pizzata. La nostra simpatia è durata 42 anni ed era reciproca, non era nata lì, l’ho detto mille volte, siamo rimasti in contatto ininterrottamente per 42 anni se non altro per farci gli auguri ai compleanni e alle feste. Perché lui la racconta diversamente? È una bufala ulteriore, troverò i miei amici compagni di quella staffetta e gli chiederò se si ricorderanno qualcosa. Lui può dire quello che vuole, io dico la mia e lui la sua, dov’era lui per dire che non c’era il sentimento? Quel giorno era venuto con lei, l’aveva accompagnata per venire a festeggiare questo avvenimento, che ancora oggi è record mondiale ed era un anniversario”.

LILIANA RESINOVICH, STERPIN E LA TESTIMONIANZA DEL RISTORATORE

Quindi Claudio Sterpin ha continuato: “Cosa c’entravano loro con questa manifestazione? Lilli era amica e conoscente stretta di tutti e quattro i protagonisti, facevamo parte della stessa società, lei era una di noi, ha fatto due volte una 100 km sulle nostre orme. Era una ricorrenza rotonda come anni, 20, 25 o 30 anni, e lo abbiamo voluto fare per noi”.

Claudio Sterpin si è poi soffermato sulla testimonianza del ristoratore, che ha raccontato di come Liliana Resinovich sia andata da lui chiedendogli due sacchi neri: “L’ho già detto e lo ridirò, sono tutte bufale messe in atto per depistare tutto, rallentare il lavoro della procura e soprattutto – questo è lampante e lo vede anche un bimbo – per tentare di tornare a parlare di suicidio. La procura ha impiegato un anno e mezzo per dire che Lilli si era suicidata, è stata fatta una richiesta di archiviazione dopo un anno e mezzo, un anno e mezzo buttato”.

Liliana Resinovich, Claudio Sterpin (Foto: Quarto Grado)

LILIANA RESINOVICH, STERPIN E LA REGIA OCCULTA: “C’E’ QUALCUNO DIETRO…”

Secondo Sterpin c’è qualcuno dietro queste testimonianze: “Quando parlo di regia occulta mi riferisco a tutti, non è una sola persona, né due né tre che han combinato tutto questo, questo viene fatto per allungare i tempi della fine del processo che non è neanche cominciato, io probabilmente non vedrò la fine, tocco ferro ma il ferro si trasforma in ruggine, io sono relativamente convinto che queste sono tutte opere che arrivano da qualche parte, una specie di ordine o di consiglio. Chi c’è dietro? È una domanda da un miliardo di dollari. Ognuno è libero di pensare e dire quello che crede poi vedremo i fatti, ecco perché io temo che questa cosa durerà tantissimo. Anche la storia della dipendente della Wind che ha tirato fuori delle palle enormi ed ha già ricevuto la querela, sono tutte cose atte a depistare il lavoro attuale della procura la quale anziché fare cose più serie – che fa già – deve anche sbolognare queste bufale”.

Claudio Sterpin ha infine ricordato un appuntamento molto importante che si terrà la settimana prossima, giovedì 11 dicembre: “Giovedì prossimo i parenti di Liliana Resinovich e gli amici più cari ricorderanno Liliana con un sit-in davanti al tribunale, per lanciare un messaggio chiaro e fermo: la giustizia in ritardo penalizza le vittime e agevola i carnefici. Noi faremo questo sit-in, questa è la più bella foto di Lilli”, ha concluso mostrando lo scatto della vittima dietro la locandina dell’evento.