Un incentivo che aumenta lo stipendio in busta paga
l’Italia è un paese costituito da una popolazione agè e tra le diverse conseguenze di questa situazione spicca quella che riguarda le tasche di tutti: la spesa pensionistica.
Il governo cerca continuamente strumenti per contenere i costi e mantenere in attività chi può ancora lavorare e una delle ultime novità in questo ambito prende il nome di “Bonus Giorgetti”.
È incredibile come si cerchi di raggiungere l’agognata meta della pensione, e questa puntualmente si sposti sempre più avanti, quasi come una chimera irraggiungibile. Si tratta di una misura che, pur non essendo nuova, è stata di recente ampliata per includere più categorie di lavoratori.
L’obiettivo è chiaro: spingere le persone a rimanere attive nel mercato del lavoro, rallentando così l’uscita e alleggerendo temporaneamente il carico sulle casse dello Stato. Ma come funziona davvero questo bonus? E soprattutto, a chi conviene?
Chi può richiedere il Bonus Giorgetti e come fare
Per capire meglio, occorre sapere che il Bonus Giorgetti agisce sulla busta paga. In pratica, chi decide di non andare in pensione non versa una parte dei contributi previdenziali, che viene invece riconosciuta sotto forma di aumento salariale. Questo significa guadagnare di più oggi, ma con un possibile “conto da pagare” in futuro, perché una minore contribuzione può tradursi in una pensione più bassa.

Il Bonus Giorgetti prende il nome dal ministro dell’Economia che ha voluto rilanciare e ampliare questa misura. Pur essendo nato nel 2004 con un’altra denominazione, nel 2025 il bonus è stato rivisto e la platea dei beneficiari è stata estesa. Prima, infatti, potevano usufruirne solo coloro che avevano raggiunto i requisiti per la cosiddetta “Quota 102” (una formula di pensionamento anticipato che richiede un’età minima e un certo numero di anni di contributi). Ora, il bonus si applica anche a chi ha diritto alla pensione anticipata ordinaria, basata esclusivamente sul versamento dei contributi, indipendentemente dall’età, purché si siano raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Per accedere al bonus, ci sono alcune condizioni fondamentali: bisogna essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o a forme sostitutive, aver maturato entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per una delle forme di pensionamento anticipato citate, e soprattutto scegliere di continuare a lavorare, rinunciando alla pensione. Non possono richiederlo chi è già titolare di una pensione diretta o ha raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia.
La richiesta si fa online, direttamente tramite il sito dell’Inps. L’ente verifica la documentazione e comunica l’esito entro 30 giorni.
Per il 2025, inoltre, il bonus non è soggetto a tasse né a ulteriori contributi, quindi l’incremento in busta paga è “pulito”. Questo rende la misura molto interessante per chi ha bisogno di un reddito maggiore negli ultimi anni di lavoro, ma è fondamentale valutare con attenzione l’impatto a lungo termine sul proprio trattamento pensionistico.
