Loris Zanatta storico dell’America Latina dell’università di Bologna, autore di numerosi libri sulla causa cubana, è stato intervistato da Italia Oggi sulla “rivoluzione” in corso in questi giorni nel regno che fu di Fidel Castro: “A Cuba giovani, intellettuali, pensionati, casalinghe, stanno combattendo a mani nude contro un regime totalitario che manovra la polizia – dice – i servizi segreti e le organizzazioni di massa per reprimere la rivolta, facendo appello al sogno della rivoluzione”.
Una rivoluzione che è stata spinta dal covid, rappresentante di fatto la classica goccia che fa traboccare il vaso: “Ha dato l’ultimo colpo a una società stremata, a Cuba non c’è cibo, non ci sono medicine, non ci sono mascherine. Chi ha agganci con i vertici della polizia e dunque del regime, vive, gli altri muoiono. Il covid – ha proseguito – ha acuito la crisi e la percezione presso i disperati che i dirigenti del partito siano i nuovi feudatari. A Cuba manca tutto, la povertà è pane quotidiano, la sanità non esiste, salvo per chi possa pagare in valuta straniera e chi ha un pensiero autonomo viene messo a tacere”.
LORIS ZANATTA: “DIETRO RIVOLTA CUBA USA? COLOSSALE STUPIDAGGINE”
E a chi insinua che la rivolta di Cuba sia manovrata dagli Stati Uniti replica: “Una colossale stupidaggine, è come dire che la terra è piatta. Purtroppo fa comodo a tanti dirlo e non solo a Cuba”. Resta il fatto che questa rivolta ha sorpreso Loris Zanatta: “Da un certo punto di vista sì, a Cuba il motto è che niente cambia, niente succede. La staticità è il connotato di un regime che controlla ogni foglia che si muove. Ma la situazione è drammatica, il Covid ha dato l’ultimo colpo a una società stremata e che ci sia oggi una reazione non controllate è nel novero delle cose. Quanto sta accadendo è il segnale che qualcosa scricchiola nel regime comunista, che non è riuscito, ancora, a riportare tutto all’ordine precostituito. un segnale per tutta l’America latina. Così come è nel novero delle cose purtroppo che la rivolta venga sedata”. Ma chi sta protestando? “Mi verrebbe da dire degli eroi, giovani, intellettuali, anziani, casalinghe, persone che a mani nude, senza aver nessuna arma e nessun sostegno, affrontano uno dei sistemi di polizia più oliati al mondo e più crudeli. Cuba non merita di essere famosa per il sistema sanitario o per quello dell’istruzione, le loro decantate eccellenze sono colossali menzogne buone per quanto devono decantare la bontà del regime, ma per quello di polizia”.
LORIS ZANATTA: “HO AMICI A CUBA DI CUI HO PERSO NOTIZIE”
Ovviamente, visto tale regime crudele in vigore, Zanatta teme la repressione: “Sì, ci sono amici che sono spariti nelle retate, spero che possano ritornare presto alle loro famiglie. Faccio parte di un organismo per i diritti umani con sede in Argentina e ramificazioni in tutta l’America latina, so di cosa parlo”. In queste ore, inoltre, si stanno verificando casi di cubani che a loro volta protestano contro i propri connazionali: “Un regime organizzato in modo totalitario contro chi protesta mette in campo non solo la polizia ufficiale e i servizi, ma le organizzazioni di massa in cui nei decenni ha inquadrato la popolazione: popolo contro popolo in nome del sogno della rivoluzione. Così accade che il popolo arrabbiato bastoni chi si ribella. Il meccanismo finora ha funzionato, bisogna vedere fino a quando funzionerà”. Resta il fatto che la rivoluzione in atto rappresenta un chiaro segnale per Cuba: “Ciò che sta succedendo dice che il sistema totalitario si sta incrinando e che la disperazione sta prevalendo sulla paura dei cubani. Tra l’altro il regime non ha più lo sbocco degli espatri verso gli Stati Uniti. In ogni decennio Cuba ha vissuto grandi migrazioni che hanno mitigato le proteste. Ora gli Usa sono chiusi ermeticamente e la valvola di sfogo è venuta meno. A questo punto bisogna vedere come reagiranno i militari e il partito: quanto più dura la protesta tanto più dura sarà la repressione e più aumentano le possibilità che ci siano siano fratture nel regime”, ma si tratta comunque di una “lotta di Davide contro Golia”.
LORIS ZANATTA: “RIVOLTA A CUBA? A SINISTRA TUTTO TACE…”
Ma nonostante la rivoluzione cubana abbia avuto grande eco, a sinistra tutto tace: “C’è tanta cattiva coscienza e molta ipocrisia, Cuba per la sinistra è sempre stata un simbolo, negli anni sempre meno difendibile, per cui hanno preferito non parlarne piuttosto che parlarne male. Ma resta il simbolo universale della lotta contro il liberalismo e il capitalismo. La sinistra avrebbe dovuto riflettere di più e più a lungo su quanto accaduto in Urss e nell’Est Europa, avrebbe dovuto capire che quel mondo produce solo povertà e ingiustizia. Cuba è anche figlia loro. Così come il Venezuela. Un paese così tanto celebrato che fa strame della vita umana, che tortura, dove l’essere umano non vale niente”. Zanatta si augura che prima o poi il regime castrista possa crollare: “Il regime castrista ha strumenti per riportare il silenzio ma anche i regimi come quelli cubani che predicano di aver portato il regno di Dio in terra, crollano e anche Cuba crollerà un giorno. Spero di vederlo e di vedere i criminali davanti a un tribunale perchè siano processati per i misfatti di 70 anni, non davanti ai plotoni di esecuzione, come hanno fatto con i loro oppositori, ma davanti agli occhi di tutto il mondo”.