LUCIO BATTISTI, IO TU NOI, LUCIO/ La fine del sodalizio con Mogol

- Stella Dibenedetto

Io tu noi, Lucio, il docufilm dedicato a Lucio Battisti in onda su Rai2: Sonia Bergamasco racconta l’ultima parte della sua carriera.

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Io tu noi Lucio, il ricordo di Lucio Battisti su Rai 2: commento live

A Io tu noi, Lucio, siamo nel punto della storia in cui “(Lucio) Battisti sta maturando un odio assoluto per la parola”. Proprio così: insieme agli altri personaggi del docu-film, Sonia Bergamasco racconta il progressivo allontanamento di Lucio dai media di massa, cominciato in realtà da un altrettanto progressivo distacco dal suo stesso stile abituale. Fa notare il critico musicale Mario Luzzato Fegiz che, da questo momento in poi, negli incisi, la sua voce risulterà minimizzata ed equiparata a quella degli ‘altri’ strumenti musicali. Interessante e senza dubbio ‘artistico’, quest’uso delle corde vocali alla stregua delle corde di un qualsiasi altro ‘banale’ strumento, una scelta radicale e sicuramente significativa. È il disprezzo della parola a cui faceva riferimento la Bergamasco, un ottimo espediente d’autore per tirarsi fuori dal marasma degli urlatori e di chi – pur di vendere – cercava a tutti i costi di emergere (spesso e volentieri scadendo nel pacchiano). Siamo arrivati, intanto, all’ultima traccia del suo sodalizio con Mogol: è Con il nastro rosa, che torna a seguire la tipica cantabilità battistiana. (agg. di Rossella Pastore)

Le accuse infondate a Lucio Battisti di affiliazione al fascismo

È lunga la lista dei personaggi del mondo della musica e – più in generale – dello spettacolo che hanno voluto rendere omaggio a Lucio Battisti a 22 anni dalla scomparsa. Tra chi lo definisce “ispiratore dell’anima” e chi invece fa cenno alle particolarità del suo timbro vocale, tutti mettono in qualche modo in risalto almeno una delle sue caratteristiche cantautorali. C’è da dire, però, che negli anni del suo exploit non tutti lo videro di buon occhio. “Certa stampa alimenta strane voci”, sentiamo dire dalla voce narrante di Sonia Bergamasco. Difatti: “Si inizia a sospettare che la copertina dell’album Il mio canto libero nasconda un messaggio subliminale. Un messaggio che inneggia al fascismo”. Oggi, la figlia del grafico che realizzò quella copertina, dice che suo padre non nutriva nessuna simpatia nei confronti di quella parte politica. Il motivo per cui Battisti fu al centro di quelle accuse è che semplicemente aveva uno stile diverso dagli altri, e soprattutto si distingueva per via del suo approccio quantomeno schivo e ‘diffidente’ nei confronti dei media. (agg. di Rossella Pastore)

Lucio Battisti protagonista su Rai2

Va in onda oggi, in prima serata su Rai2, lo speciale docu-film dedicato a Lucio Battisti, il cantautore originario di Poggio Bustone (Rieti) di cui, proprio ieri, è ricorso il 22esimo anniversario della scomparsa. Renzo Arbore, uno degli amici di sempre, lo ricorda così agli albori della sua carriera, quando con Mogol aveva ancora il problema di non vendere abbastanza: “Ho cambiato le carte in tavola a addirittura a Lucio Battisti!”, anticipa in uno spezzone pubblicato da Leggo, soffermandosi sul racconto di come, in effetti, abbia contribuito al successo di Acqua azzurra, acqua chiara. Per il suo (ri)lancio come interprete, all’inizio, gli addetti ai lavori avevano pensato a Dieci ragazze: “Bella canzonetta. Mi pare un po’… allora si diceva ‘commerciale’”. Prosegue Arbore: “Mi spiegarono: ‘Sai, Lucio non vende, ha bisogno di essere aiutato da una canzone orecchiabile, facile’”. Ma lui ebbe un’intuizione, un’idea di gran lunga migliore: “Mi fate sentire il retro (sul retro c’era proprio Acqua azzurra, acqua chiara, ndr)?”. Ma quella canzone è troppo difficile; poco “commerciale”… “Ma che m’importa?”, replicò Renzo, “secondo me è un grande successo”. Ebbene, così è, fu e sempre sarà. (agg. di Rossella Pastore)

IO TU NOI E LUCIO: IL DOCUFILM PER RICORDARE LUCIO BATTISTI

Giovedì 10 settembre, in prima sera, Raidue trasmette “Io tu noi, Lucio”, un docufilm di Giorgio Verdelli, dedicato alla memoria di Lucio Battisti, 22 anni dopo la morte, avvenuta il 9 settembre. A guidare i telespettatori in quello che sarà un racconto nella vita e nella musica di Battisti sarà l’attrice Sonia Bergamasco. “Io tu noi, Lucio” condurrà il pubblico di Raiuno in quello che era il mondo di Battisti: chi è cresciuto con la sua musica avrà così la possibilità di rivivere gli esordi dell’artista, ma anche i frionfi insieme a Mogol fino alle ultime canzoni i cui testi erano della moglie, in arte Velezia, e del poeta Pasquale Panella. Non mancheranno le immagini d’archivio che accompagneranno le canzoni di Battisti, pietre miliari della musica italiana e colonna sonora di tante generazioni come Ancora tu, Il tempo di morire, Un’avventura, Acqua azzurra, acqua chiara, Il mio canto libero, Emozioni, I giardini di marzo, Anna, La collina dei ciliegi, Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi, Sì, viaggiare, Con il nastro rosa, La canzone del sole, Non è Francesca, e tantissimi altri successi.

GLI OSPITI DI IO TU NOI E LUCIO, SERATA OMAGGIO PER LUCIO BATTISTI

Tanti amici e colleghi ricorderanno Lucio Battisti nel corso del viaggio di Io tu noi, Lucio. Attori e cantanti cresciuti con la musica di Battisti e che, in alcuni casi, hanno avuto la fortuna di conoscerlo e condividere con lui la passione per la musica. Nel docufilm, ci saranno saranno Carlo Verdone, Paola Turci, Ron, Eugenio Finardi, Niccolò Fabi, Gianna Nannini, Riccardo Scamarcio, Vasco Rossi, Ermal Meta, Mogol, Geoff Westley, Edoardo Bennato, Mario Lavezzi, Mario Biondi, Renzo Arbore. E ancora, Tony Cicco, Franco Mussida, Claudio Pascoli, Franco Daldello, Roby Matano, Pietruccio Montalbetti, Alberto Radius, Vince Tempera, Alberto Salerno, Ron, Mara Maionchi, Claudio Bonivento, Le Vibrazioni, Colapesce, Antonio Di Martino. Tutti racconteranno aneddoti e ricordi del Lucio artista e uomo.





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