Cambiare la Costituzione, anzi: l’articolo 1 della Costituzione, per garantire “la laicità dello Stato“. Lo vogliono ben 28 senatori del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato un disegno di legge a Palazzo Madama, dal titolo: “Modifiche all’articolo 1 della Costituzione in materia di laicità della Repubblica”. Qualora qualcuno non lo ricordasse, rammentiamo che il primo articolo della Costituzione recita che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“.
Insomma, un articolo squisitamente politico, come è d’altronde normale che sia per il primo della nostra Carta costituzionale, che identifica la nuova Italia allora appena nata dalle ceneri del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale come una Repubblica democratica fondata sul lavoro, con tutto quello che ne consegue.
Come si vede, nessun riferimento ad altre dimensioni, come quella spirituale, che sono semmai regolati da altri articoli. Eppure, i pentastellati per ribadire la laicità dello Stato – indicata già dall’articolo 8, che recita “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” – comprendendo anche un esplicito “diritto all’ateismo” mirano al bersaglio grosso e, invece di modificare il citato articolo 8, puntano a quello più simbolico e rilevante, appunto l’articolo 1.
“ARTICOLO 1 DEFINISCE ITALIA REPUBBLICA LAICA”
Il primo firmatario della proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione è il grillino Iunio Valerio Romano, che ha così spiegato all’Adnkronos: “Ritengo che il principio di laicità dello Stato si ricolleghi strettamente a una tutela più forte della libertà di religione e anche di professare il proprio ateismo“.
Il senatore parla di tempi ormai maturi per far sì che venga consolidato sia il carattere democratico sia quello laico del nostro Paese, attestando che “la laicità della Repubblica è uno dei principi fondanti della nostra Costituzione, ritenuto supremo dalla stessa giurisprudenza costituzionale, la cui esistenza discende dal principio pluralista a cui si ispira il nostro ordinamento”. In poche parole l’Italia, secondo i 28 senatori grillini, dovrebbe essere definita fin dall’articolo 1 della Costituzione una Repubblica laica, oltre che democratica, ribadendo il carattere aconfessionale del nostro ordinamento.
Tra i firmatari del disegno di legge vi sono anche Barbara Lezzi, Mauro Coltorti, Emanuele Dessì ed Elio Lannutti. L’articolo 1 da sempre genera discussioni: ha diviso e lasciato insoddisfatta parte della cultura e della politica italiana non tanto per quello che c’è scritto, ma per quello che avrebbe potuto esserci in più. Per molti servirebbe ad esempio un riferimento alla libertà: per i 5 Stelle invece l’aggiunta deve ora essere la laicità.