Una madre residente in Trentino ha trovato mediante un’app i cadaveri del marito 50enne, Sandro Prada, e della figlia tredicenne, Elisa, in un dirupo al di sotto della strada provinciale del Trentino che scende dall’altopiano di Piné, in direzione di Nogarè. Un dramma terribile per la donna, che aveva installato sullo smartphone della ragazzina un localizzatore utile a individuare la sua posizione in qualsiasi momento e a fronte di qualsiasi emergenza. Purtroppo, la piccola e suo papà sono morti in un incidente stradale con la moto e, quando i carabinieri sono giunti sul posto, si sono imbattuti nella più spietata delle visioni: Patrizia, questo il nome della mamma, e la figlia maggiore, Maddalena, stavano vegliando i corpi ormai esanimi dei loro cari.
La loro ultima conversazione telefonica, riporta “Il Messaggero”, risaliva alle quattro del pomeriggio. Poi, il nulla. Le ore passavano, la sera incombeva e l’ansia di mamma e figlia si faceva via via più opprimente. Il geolocalizzatore ha restituito loro la drammatica verità: Sandro ed Elisa erano fermi da tempo nello stesso luogo, situato a grande distanza dalla carreggiata. Ecco, quindi, la corsa disperata verso quella località, che in breve tempo si è tramutata nel teatro di una tragedia difficile anche solo da rendere a parole e che mette i brividi al solo pensiero.
DRAMMA IN TRENTINO: LA PROCURA APRE UN’INCHIESTA
Sempre “Il Messaggero” scrive che la Procura di Trento ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio plurimo. Sandro Prada era in sella alla sua nuova motocicletta, una Motron motard X 125, e i magistrati stanno verificando che non avesse difetti, mediante il sequestro del mezzo. Stando alle prime ricostruzioni, sarebbero stati più elementi a causare l’incidente: una curva imboccata a velocità elevata, sassi sulla carreggiata e un’apertura nel guardrail.
Sostanzialmente, in base ai rilievi eseguiti, la moto su quel tornante è andata dritta, invadendo la corsia opposta e precipitando nel bosco. Nessun segno di frenata, nessun tentativo di frenare con i piedi da parte dell’uomo, che non ha potuto far altro che chiudere gli occhi di fronte a quanto si stava per verificare. Non si esclude, peraltro, l’ipotesi di un malore.