Malpensa, tamponi Covid per voli dalla Cina/ Bassetti: “Servono misure europee”

- Josephine Carinci

A Malpensa sono stati introdotti i tamponi in ingresso dalla Cina, non obbligatori ma consigliati per il boom di casi. Bassetti e Cecchi Paone commentano...

bollettino coronavirus Milano Malpensa, tampone Covid in aeroporto (LaPresse)

Malpensa introduce i tamponi dalla Cina. Cecchi Paone: “Tre anni dopo…”

A Malpensa, la Regione Lombardia ha richiesto un tampone molecolare per chi arriva con un volo in ingresso dalla Cina. Non è test non obbligatorio bensì di una misura di prevenzione adottata per accertare il tipo di variante Covid, come specificato proprio in una nota dallo stesso scalo milanese: “I tamponi per chi arriva dalla Cina non sono obbligatori, servono per fare screening delle varianti”. A parlarne, a Storie Italiane, Matteo Bassetti, infettivologo, e Alessandro Cecchi Paone, giornalista e divulgatore.

Il giornalista si sente proiettato con la mente a inizio 2019. “Tre anni dopo le stesse sensazioni, preoccupazioni e paura. In tre anni noi abbiamo imparato tantissimo e queste situazioni come Italia non dobbiamo temerle. La Cina rischia di svolgere di nuovo, dopo tre anni, il ruolo che ha già avuto, di focolaio che si svolge prima nel sud-est asiatico e poi arriva da noi”. Infatti, il tampone antigenico molecolare per i passeggeri in arrivo dalla Cina che atterrano all’aeroporto di Malpensa è stato introdotto perché “Si registra nel Paese un elevato numero di infezioni da Covid con la conseguente forte pressione per il sistema sanitario cinese”.

Bassetti: “Servono provvedimenti europei”

A Storie Italiane, anche Matteo Bassetti ha commentato la notizia dei tamponi consigliati nello scalo milanese, auspicandosi una misura su più larga scala: “Il fatto che Malpensa decida di fare dei tamponi mi sembra quella presa 3 anni fa. O si fa una misura europea, in cui tutti vengono controllati con un tampone e una quarantena di qualche giorno, oppure la misura di Malpensa è cosmetica, non serve molto. I voli arrivano in tutta Europa, non solo lì. Non sono mai stato allarmista ma non fare niente a livello europeo equivale ad un rischio. Ora le informazioni arrivano anche se non sono proprio quelle ufficiali. Penso sia il caso di fare qualcosa per difenderci, abbiamo fatto”.

A detta del virologo, “Noi siamo in una situazione di grande vantaggio ma buona parte di questo vantaggio deriva dal lavoro fatto nel 2021. Tante persone anziane non hanno ancora fatto la quarta dose. Per questo dico agli anziani e alle persone fragili di farlo, è un investimento sul nostro futuro”. A chiosare è Cecchi Paone: “Come abbiamo imparato in questi tre anni si esce dai guai e noi siamo usciti dai guai ma si pensa ai più fragili, ai bambini. Il problema è non fare gli stessi errori, non alzare una muraglia cinese, altrimenti siamo da capo in pochissime settimane e i tamponi da facoltativi diventeranno obbligatori“.





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