Nella Manovra 2026 potrebbe spuntare una "pensione per neonati": il governo vuole incentivare l'adozione dei fondi complementari già dalla nascita
Mentre stringe il tempo per chiudere la Manovra 2026 – le ultimissime trattative sono previste al più nella mattinata di lunedì, quando si terrà anche l’incontro tra l’esecutivo e le realtà associative in vista della discussione durante il Consiglio dei Ministri di martedì prossimo – spuntano alcune interessanti novità dal punto di vista delle pensioni e della rottamazione portata avanti dalla Lega: proposte che sembrano non accontentare né scontentare nessuno e che per ora restano solamente nel campo dell’ipotetico.
Dal punto di vista della rottamazione delle cartelle esattoriali, infatti, sembra che nella Manovra la proposta del Carroccio sia stata ampiamente rivista per renderla più restrittiva rispetto alle prima ipotesi: seppur Salvini e la sua compagine volevano introdurre una rateizzazione fino a 10 anni delle cartelle, la strada più praticabile sembra essere quella dei nove anni (108 rate e non 120); mentre resta la stretta sui “furbetti” che impedirà l’accesso a chi aveva fatto richiesta per le precedenti edizioni e aveva poi ignorato le scadenze dei pagamenti in modo da tardare le procedure esecutive.
In Manovra potrebbe puntare la pensione per neonati: come funziona il contributo riservato ai fondi complementari
Ancor più interessante, però, il capitolo delle proposte in Manovra che riguarda le pensioni perché seppur non si sia trovata ancora una reale soluzione per rendere il sistema più sostenibile (per ora l’ipotesi più credibile sembra essere quella di “congelare” l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi, ma si valuta anche la proroga di Opzione donna, della Quota 103 e dell’Ape sociale), è stata avanzata l’ipotesi di introdurre una sorta di “pensione per i neonati“.

L’idea della Manovra sarebbe quella già messa in campo in realtà come (pur in forme differenti) il Trentino Alto-Adige e la Germania, erogando un contributo il cui valore non è ancora stato reso noto – sono 900 euro in Trentino e 130 in Germania – a favore dei genitori che scelgono di aprire un fondo di previdenza complementare a nome del neonato: contributo che finirebbe direttamente nel fondo stesso e che potrebbe essere – esattamente come in Trentino – subordinato al versamento di cifre periodiche da parte dei genitori.
