Scelte storiche del governo per il Sud, il Pnrr lo conferma: Mara Carfagna soddisfatta ai microfoni de Il Mattino. Il ministro per il Sud e la coesione territoriale ha esordito commentando le anticipazioni del Rapporto Svimez 2021, sottolineando che l’impatto del Pnrr sul Pil sarà più robusto nel Meridione che nel resto del Paese: «Noi abbiamo stimato un impatto del Piano di ripresa e resilienza fino al 2026 del 24% al Sud e del 13% al Centro-Nord: è chiaro che nel primo biennio, 2021-22 il contributo del Pnrr non sarà sufficiente a far recuperare al mezzogiorno tutto il tempo perduto rispetto al maggiore dinamismo economico di altre aree».
Mara Carfagna ha messo in risalto che il Sud è stato duramente colpito dalla crisi del 2008-2013 e la pandemia si è innestata in un tessuto produttivo e sociale assai più debole. Per questo motivo, ha aggiunto l’esponente di Forza Italia, la vera sfida del Pnrr «sarà quella di rendere duratura e consolidata la crescita al Sud e di accelerarla nel quadriennio 2023-2026».
MARA CARFAGNA: “SCELTE STORICHE DEL GOVERNO PER IL SUD”
Lo stanziamento per il Sud previsto nel Pnrr tocca il 40%, ovvero 80 miliardi di euro, ma un altro importante obiettivo raggiunto dal governo riguarda i bandi: «Il 40% delle risorse che andranno a bando è stato espressamente previsto in una norma da me presentata e inserita nel Dl semplificazioni: non potevamo inserirla nel Pnrr perché il Pnrr non è una legge». Mara Carfagna s’è poi soffermata sui livelli essenziali delle prestazioni: la titolare del Sud sta lavorando perché nella legge di Bilancio ci sia la definizione dei primi due Lep, sugli asili nido e sull’assistenza sociale. Il governo vuole voltare pagina dopo venti anni: «L’assenza dei Lep ha generato criticità enormi come la vicenda degli assistenti sociali che il suo giornale ha messo in evidenza anche in questi giorni». Tornando sul sistema produttivo, Mara Carfagna ha rimarcato che il Sud ha bisogno di una forte ripresa dell’attività produttiva e di una adeguata capacità di attrarre investimenti per tornare ad essere attrattivo: «Turismo e agroalimentare restano punte di eccellenze del sistema produttivo meridionale ma il Sud non potrà mai prescindere da politiche industriali ed energetiche che lo riportino al centro dei processi globali di sviluppo».