Marco Masini ha concesso una lunga intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, ripercorrendo la sua carriera e analizzando la sua vita privata. Un discorso che è cominciato dalle recriminazioni: “Gli insuccessi pesano, sempre. Mi sono pentito di essermi impuntato senza dare retta al mio maestro, Giancarlo Bigazzi, in certi momenti. Anche se poi ho imparato a credere nella collaborazione. Lui è stato la mia fortuna: un grande autore e produttore, il numero uno in quel momento. Voleva farmi cambiare, evolvere, ma lo ignoravo, non mi sentivo pronto a cambiare. E infatti sono caduto e mi sono fatto tanto male”.
Il ricordo a cui Marco Masini si aggrappa quando ne avverte la necessità è quello di sua madre, morta quando lui era giovanissimo: “Mi aggrappo a lei come sostegno spirituale, come fosse un angelo custode, in senso figurato, laico. Anche se ho una visione della vita tra l’ateo e l’agnostico, credo molto nello spirito, a un qualcosa a cui fare riferimento”. L’artista non si è mai sposato, né ha messo su famiglia: “Non sono cose che uno vuole, sono cose che capitano o non capitano – ha commentato –. È la vita che decide tutto. Sto vivendo questa vita da solo, sono contento comunque. Ho due punti di riferimento importanti che sono mia sorella e mio cugino. Sono loro la famiglia”.
MARCO MASINI: “NON HO MAI PROVATO ODIO PER NESSUNO”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con il “Corriere della Sera”, Marco Masini ha ricordato la sua passione per le corse automobilistiche, pur ammettendo di non correre più: furono Giorgio Faletti e Dodi Battaglia a introdurlo alla guida sportiva. L’amore, invece, è un argomento che resta complicato: “Negli anni Novanta l’amore, le donne, erano mistero, aspettative, sorprese, tutte cose che oggi non esistono più, almeno per noi. Anche se non mi sono mai accasato con i sentimenti, oggi mi ci approccio con maggiore prudenza: la prudenza è ciò che mi è sempre mancato”.
Ci sono stati anche gli anni più complicati, in cui le malelingue accusavano Marco Masini di portare sfortuna: “Non ho mai provato odio per nessuno. Ho sempre sfruttato qualsiasi situazione, anche la più difficile, per crescere e imparare. Quello che conta è migliorarsi e tutto quello che ha contribuito a rendere difficile la vita mi ha fortificato e mi ha portato a scrivere canzoni più forti. Forse ne avrei scritte di più brutte se non avessi passato quei momenti bui”.