“Non dobbiamo confondere il popolo palestinese con Hamas”: questo il monito di Marek Halter. Intervistato da Repubblica, il filosofo e scrittore francese si è soffermato sulla decisione del governo francese di vietare tutte le manifestazioni pro-Palestina: “Chi vuole testimoniare sostegno a coloro che vivono in una situazione umanitaria terribile a Gaza deve poterlo fare. Nel rispetto delle regole”.
“Nonostante il momento sia grave e denso di pericoli, restiamo una democrazia con dei principi ai quali non dobbiamo abdicare”, ha spiegato Halter: “Ci sono gruppi pro-Palestina in Francia che militano nella legalità e non vedo perché non dovrebbero più poter fare cortei. Devono garantire alle autorità che non faranno propaganda antisemita ma, se questo impegno esiste, il diritto a manifestare si deve applicare”.
L’analisi di Marek Halter
La situazione è infiammabile, ha spiegato Halter, e il divieto dei cortei pro-Palestina aggiunge benzina sul fuoco: “Chi vuole testimoniare il sostegno a Israele, esprimere orrore per l’uccisione di bambini ebrei, può farlo. Naturalmente senza gridare morte agli arabi. Lo stesso vale per l’altra parte”. Chi vuole sostenere la creazione di uno Stato palestinese, ne ha diritto, ha aggiunto il filosofo: “Io personalmente mi sono sempre battuto per il riconoscimento di uno Stato palestinese e non è oggi che cambierò idea”. E la decisione del governo è comunque inefficace, considerando che diversi gruppi hanno sfidato il bando e hanno manifestato lo stesso: “In questi raduni spontanei e non autorizzati, le autorità francesi non hanno un’organizzazione con la quale interfacciarsi per eventuali derive di propaganda antisemita. Sono sempre in favore di un dialogo. Non commettiamo l’errore di confondere il popolo palestinese con Hamas”.