Maria Salvina Dato è il nome della madre di Loredana Bertè, Mia Martini e delle loro sorelle Leda e Olivia, le 4 figlie avute con Giuseppe Radames Bertè.
Maria Salvina Dato e la sofferta separazione dal marito Giuseppe Radames Bertè
Per loro stessa ammissione, l’allontanamento tra Maria Salvina Dato e Giuseppe Radames Bertè causò profondi traumi nelle loro figlie, e in particolare in Loredana e Mimì. Quest’ultima, probabilmente, non superò mai il duro colpo. Sempre nei ricordi di Loredana, il padre era un uomo difficile, quasi intrattabile, che non abbandonava nemmeno per un momento l’aria austera e severa del preside. L’uomo, infatti, fu dapprima professore di latino e greco e in seguito dirigente scolastico di un liceo. Oltre alla loro madre, anche Loredana – a quanto sostiene – fu vittima di violenza. In un’occasione, il padre “padrone” e “preside” l’avrebbe costretta a studiare fino alle due di notte minacciandola con un frustino, il tutto sotto gli occhi attoniti della madre che in quel momento non poteva far altro che piangere. Diversissimo il racconto di Olivia, la più piccola tra le quattro sorelle: è vero, papà Giuseppe era severo, ma allo stesso tempo capace di affetto e attenzioni particolari nei suoi confronti e in quelli di Mimì in particolare. La versione di Maria Salvina ci risulta non pervenuta: quest’ultima morì nel 2003, 14 anni prima rispetto alla scomparsa del padre (avvenuta invece nel 2017).
L’amore per la musica di Maria Salvina Dato
Maria Salvina Dato fu nei fatti la prima “fan” di Mia Martini. Lei e la sua secondogenita erano molto legate, e ciò che le univa particolarmente era proprio la passione per la musica. Fu grazie a lei, che Mimì ebbe la possibilità di recarsi a Milano per il suo esordio come cantante. “Ho fatto molti sacrifici, finanziari e anche fisici: per accompagnarla ho fatto molte rinunce”, dichiarò la Dato in un’intervista dell’epoca. Per convincere la madre a portarla al Nord, Mimì indisse una specie di sciopero della fame. Il ruolo di suo marito in questa vicenda? “Ha dato a me tutta la responsabilità”.
