MARIE BJERRE: “CON ITALIA IDEE SIMILI SU MIGRANTI”
Le minacce della Russia, la competitività dell’Europa, l’immigrazione illegale e la nuova amministrazione Trump sono alcune delle sfide che dovrà affrontare Marie Bjerre, la ministra danese per gli Affari europei, visto che in estate la Danimarca avrà la presidenza di turno dell’Unione europea. Ne è ben consapevole e, infatti, al Corriere della Sera ammette che “ci sono molte crisi” da affrontare. Non essendo problemi nazionali, le soluzioni da trovare devono essere comuni. Per quanto riguarda il rebus sicurezza, per Bjerre l’Ucraina va protetta a livello europeo.
Sulla competitività europea, va migliorata la gestione aziendale in Europa. “Queste sono le massime priorità” per la ministra danese, che non trascura ovviamente la crisi migranti, di cui discuterà anche con l’Italia, con cui le “idee sono molto simili“, assicura Marie Bjerre, chiedendo compattezza. La ministra è consapevole della rigidità della linea del suo Paese da tanti anni, ma lo è anche della necessità di un aiuto per affrontare il problema.
Con l’Italia c’è convergenza sul tema, infatti è tra i 19 Paesi che hanno firmato la lettera mandata alla Commissione Ue su iniziativa proprio della Danimarca, che conferma “una forte collaborazione” sul tema con il nostro Paese e l’Olanda.
DALLA CRISI MIGRANTI ALLA COMPETITIVITÀ DELL’UE
Se si parla di migranti e Italia, allora non può mancare un riferimento al progetto Albania: per Marie Bjerre è in linea con le idee della Danimarca, che quindi sostiene il nostro Paese, anche perché certe sfide non possono essere affrontate da soli. Di fatto, per la ministra degli Affari europei danese è cambiato il giudizio nei confronti della linea del suo Paese sull’immigrazione. “Ora vedo che la nostra voce e quella dell’Italia viene sempre più ascoltata“, quindi la direzione intrapresa è quella giusta.
Il problema, però, è dell’Europa, che deve dotarsi di hub di ritorno proprio sul modello Albania. Per quanto riguarda il nodo della competitività, va di pari passo con la semplificazione: “Bisogna rendere più facile gestire un’azienda. Stiamo regolamentando troppo“, afferma Bjerre al Corriere. Altra sfida comunque è quella della sicurezza, che va coordinata, mentre ora domina la frammentazione sul tema. Dalla prospettiva della Danimarca, è “molto importante” il tema degli aiuti all’Ucraina. “Abbiamo una Russia aggressiva in questo momento che sta attaccando l’Europa. È incredibile“.
Non si tratta solo di aiuti militari, ma anche di allargamento, quindi di “dare all’Ucraina la prospettiva di un’adesione all’Ue in futuro“, e ciò dovrebbe valere anche per i Balcani occidentali. Il riferimento è all’Albania e alla Moldavia, ma Marie Bjerre cita anche Macedonia del Nord e Martinica. Infatti, c’è uno slancio dopo una fase di stanchezza sul tema, anche per la necessità di puntare di più sulla sicurezza.
L’ALLARGAMENTO DELL’UE
La questione dell’allargamento dell’Ue, però, pone un’ulteriore sfida, quella di preservare stato di diritto e valori, infatti la ministra danese nell’intervista non nasconde la sua preoccupazione. A tal proposito, Marie Bjerre fa l’esempio di Stati membri che fanno parte dell’Ue ma “non sono all’altezza” dei suoi valori fondamentali: questo è il caso dell’Ungheria.
L’asticella ovviamente non va abbassata per i Paesi che si candidano all’ingresso, al massimo vanno aiutati, come nel caso dell’Ucraina che “la Danimarca sta aiutando a combattere la corruzione“, ma progressi significativi stanno facendo, secondo Marie Bjerre, anche Moldavia e Serbia. Infine, c’è la questione Trump, con cui bisogna collaborare, ma su un piano di parità per quanto riguarda la sfera commerciale.