La leader della destra francese Marine Le Pen apre le porte al premier italiano: “Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide”
Le elezioni europee in programma nel 2024 sono un’opportunità unica per trasformare l’Europa secondo Marine Le Pen. La leader della destra francese ha però le idee abbastanza chiare sul da farsi: prima i partiti che difendono l’identità nazionale devono avere il coraggio di unirsi, le sue parole ai microfoni della Verità. L’invito è rivolto in primis al premier italiano Giorgia Meloni, leader dei conservatori europei: “Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide. Oggi è sufficiente difendere le tradizioni nazionali per essere bollati di estrema destra. Ma io sono sinceramente democratica”.
Marine Le Pen vuole chiudere l’epoca dell’Europa ridotta a comitato di accoglienza per i migranti e dell’Europa delle follie “green”. E la leader del Rassemblement nazionale non ha risparmiato critiche a Macron, il cui governo ha persino criticato l’Italia per la sua gestione dell’immigrazione: “Consentire l’immigrazione di massa in Europa, sostenere le Ong che la alimentano, rifiutare di ricondurre i migranti nei porti di partenza, e poi lottare come straccivendoli in Europa per sapere chi si occuperà dei clandestini: tutto ciò per me rappresenta una gigantesca ipocrisia”.
L’analisi di Marine Le Pen
Nel corso del suo dialogo con La Verità, Marine Le Pen non dà speranze a una possibile alleanza con il Partito popolare europeo. Per lei è semplicemente impossibile: “Non vedo come potremmo trovare un accordo politico con il Ppe, che ha sistematicamente votato a favore di tutti i deliri ideologici portati avanti dall’Ue. Parlo degli accordi di libero scambio che hanno rovinato la nostra agricoltura, e lasciato la nostra industria alla mercé della concorrenza sleale di altri continenti. Hanno approvato la cancellazione definitiva dei nostri confini nazionali, e oggi invocano una politica di immigrazione gestita direttamente da Bruxelles”. Marine Le Pen invoca un’unione tra i partiti che hanno a cuore l’identità nazionale, asse che potrebbe attirare anche una parte di Ppe ancorata al valore della sovranità nazionale: “Altre soluzioni non ne vedo: potrebbe nascere un grande schieramento che avrebbe tutte le carte in regola per guidare l’Unione”.
