Mario Borghezio
non ci sta: lo storico esponente della Lega non è stato ricandidato da Matteo Salvini alle elezioni europee 2019 e, come da tradizione, si lascia andare senza peli sulla lingua: «Estremista io? Rispetto a Matteo Salvini sembro uno della vecchia Dc. Sembro Mariano Rumor! È così! Soprattutto dopo gli esborsi ai quali mi ha costretto l’obiettivissima magistratura italiana… In un anno ho dovuto tirar fuori poco meno di 100.000 euro», le sue parole ai microfoni del Corriere della Sera: «Non è stata un’arrabbiatura. Ma stupore. Consideravo Salvini un uomo che non commette errori. Con me ne ha fatto uno grave. Danneggiando la Lega. Perché i voti della destra pura, la destra più a destra, li ho sempre portati io». E l’ex senatore è stato fatto fuori “sul più bello”: «Sì. Questo ha del grottesco. Un harakiri. Buttar via voti sicuri è inspiegabile. Razionalmente. Non credo ci sia del dolo. Superficialità».
MARIO BORGHEZIO NON RICANDIDATO ALLE ELEZIONI EUROPEE 2019
Mario Borghezio
replica così alla domanda se rappresenta il passato: «Eh eh, ma ci sono i residui bellici. In Europa le forze politiche di spessore contano sull’esperienza. Io ci ho messo dieci anni a capire come funzionava. Comunque ho elaborato la mia teoria: il Padreterno nella sua immensa saggezza ha pensato: è così buona l’idea della Lega che ogni tanto le infiliamo un bel bastone fra le ruote così se la guadagnano, la pagnotta. E ogni tanto facciamo qualche enorme cazzata». Prosegue il leghista: «Nella Lega storicamente non ci si candida. Stavo qui, buono buono. Aspettavo. Poi Salvini dichiara che ricandida tutti gli uscenti… Quindi mi attivo in quella magnifica regione leghista che è il Lazio. Trovo la sede, me la offrono gratis… Lei capisce, a Roma tira la nuova destra, mi conoscono, in quel mondo entro come nel burro fuso. Ho saputo da spifferi che non ero in lista. Se ho parlato con Salvini? No. Ci siamo visti solo al comizio di Milano».