Espulso dopo essersi acceso una sigarette con il fuoco del milite ignoto a Parigi: ecco che cosa ha fatto un 47enne marocchino

Un 47enne marocchino ha perso il suo permesso di soggiorno in Francia dopo essersi reso protagonista di un grave gesto che ha indignato l’opinione pubblica. L’uomo, come si vede nel filmato che trovate qui sotto, pubblicato su X.com, l’ex Twitter, si è acceso una sigaretta che aveva alla bocca, presso la Tomba del Milite Ignoto presente sotto l’Arco di Trionfo, nell’ottavo arrondissement di Parigi.



Forse non tutti sanno che quel monumento ai caduti presenta una fiamma persistente, e il 47enne marocchino, sprezzante di tutte le leggi vigenti e tra l’altro anche superando le “transenne”, si è inchinato verso la fiamma con la sigaretta in bocca, ha aspettato che la stessa si accendesse, dopo di che si è rialzato e se ne è andato come se nulla fosse, incurante di presenti e passanti che lo guardavano di traverso. La vicenda non è di certo passata inosservata anche perchè il tutto è stato documentato tramite video ed è giunta anche al ministro dell’interno, Bruno Retailleau, che nel giro di breve tempo ha deciso di revocare il permesso di soggiorno dell’autore del gesto.



Secondo quanto riferisce la rivista Valeurs Actuelles, l’uomo, originario del Marocco, risiede legalmente in Francia ed ha un permesso valido fino all’ottobre di quest’anno, ma sarebbe un personaggio già noto alle forze dell’ordine per dei precedenti. Una volta identificato è stato arrestato e al momento è ancora in custodia cautelare.

MAROCCHINO ACCENDE SIGARETTA CON FUOCO DEL MILITE IGNOTO: I COMMENTI

Le accuse nei suoi confronti sono quelle di violazione di luogo di sepoltura, o comunque di una una tomba, un’urna cineraria o un monumento eretto in memoria dei defunti (articolo 225-17). Le immagini hanno suscitato grande indignazione, a cominciare dallo stesso ministro dell’interno che via X ha commentato: “Questo gesto indegno e miserabile offende la memoria di coloro che sono morti per la Francia”.



Patricia Mirallès, Ministro delegato per la Memoria e gli Affari dei Veterani, ha invece parlato di “un gesto indecente e inaccettabile”. “Non possiamo calpestare impunemente la memoria della Francia”, chiedendo anche delle “sanzioni esemplari”. Secondo Le Figaro la scena sarebbe stata filmata da una turista lettone nella giornata di lunedì scorso, 4 agosto 2025, attorno alle ore 21:00 di sera e pubblicata su TikTok prima di essere ampiamente condivisa. “Non sembrava ubriaco o sotto l’effetto di droghe. Al contrario, era chiaramente consapevole di ciò che stava facendo, e orgoglioso di averlo fatto”, ha detto a Le Figaro la donna che si è presentata come l’autrice del video.

Parigi, milite ignoto (Foto: X.com)

MAROCCHINO ACCENDE SIGARETTA CON FUOCO DEL MILITE IGNOTO: COSA DICE LA PREFETTURA

Le Parisien ha invece parlato con la prefettura della polizia di Parigi che ha dichiarato che “essendo stati portati a conoscenza dei servizi di polizia, il prefetto di polizia ha effettuato una segnalazione all’autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 40 del Codice di procedura penale”. In questo articolo si stabilisce che Questo articolo stabilisce che “qualsiasi autorità costituita, qualsiasi pubblico ufficiale o impiegato statale che, nell’esercizio delle sue funzioni, venga a conoscenza di un crimine o di un illecito è tenuto a darne comunicazione senza indugio al pubblico ministero”, dopo di che è stata aperta una indagine per identificare e arrestare l’autore di tali azioni.

La tomba del Milite Ignoto di Parigi si trova in quel luogo dal 1920, da più di 100 anni, in memoria delle migliaia di soldati che sono caduti durante la prima guerra mondiale. Le Figaro precisa che l’uomo arrestato è senza fissa dimora e inizialmente ha negato ogni accusa per poi ammettere i fatti. Alle spalle ha ben 21 precedenti penali fra cui insulti razziali, furto d’auto, violenza e vandalismo. L’arresto è avvenuto nella giornata di martedì scorso e al momento del fermo il sospettato non ha opposto resistenza: se tutto andrà come previsto a breve verrà espulso e rispedito in Marocco.