Sono passati 25 anni dal massacro di Srebrenica ma la ferita continua a sanguinare. È un fallimento della comunità internazionale che ci perseguiterà per sempre, come disse l’ex segretario generale Kofi Annan, perché il popolo di Srebrenica non fu difeso. Era l’11 luglio e c’era la guerra dell’ex Jugoslavia. Oltre 8mila uomini e ragazzi musulmani bosniaci furono massacrati dalle forze sorbe nonostante il territorio fosse stato dichiarato una “zona sicura” dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Del resto, era sotto la protezione della forza di pace dell’Onu. In seguito il massacro fu documentato come un atto di genocidio pianificato con cura: i soldati e i poliziotti serbo-bosniaci radunarono ragazzi e uomini dai 16 ai 60 anni, quasi tutti civili innocenti, e li portarono nei siti per ucciderli per poi seppellirli in fosse comuni. Secondo le testimonianze molte donne, che furono risparmiate dal massacro, furono però violentate. Come sottolineato dall’Onu, il massacro di Srebrenica «è stata la peggiore atrocità sul suolo europeo dalla seconda guerra mondiale».
MASSACRO DI SREBRENICA, 25 ANNI FA IL GENOCIDIO
A 25 anni dal massacro di Srebrenica, giudicato un genocidio dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, i principali artefici delle atrocità commesse in Bosnia Erzegovina durante la guerra sono stati consegnati alla giustizia. Tra i vari condannati, in particolare Ratko Mladic e Radovan Karadzic, che era all’epoca presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Sono stati condannati in due momenti diversi dall’ICTY: il primo all’ergastolo ed il secondo a 40 anni di carcere. La Corte penale internazionale dell’Aia ha poi applicato la pena dell’ergastolo anche a Karadzic. Ma c’è ancora molto da fare per garantire la responsabilità e, come dichiarato da Michelle Bachelet, Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, per «fornire un risarcimento alle vittime e promuovere la riconciliazione».
Sul massacro di Srebrenica è intervento anche il premier Giuseppe Conte, che sui social ha scritto: «Il genocidio di Srebrenica di 25 anni fa rimane una delle pagine più buie della storia europea, frutto di odio e della violenza nazionalista. Il riconoscimento e la tutela dei diritti umani e il perseguimento della pace sono valori essenziali per l’Europa e per l’umanità intera».
Il genocidio di #Srebrenica di 25 anni fa rimane una delle pagine più buie della storia europea, frutto di odio e della violenza nazionalista. Il riconoscimento e la tutela dei diritti umani e il perseguimento della pace sono valori essenziali per l’Europa e per l’umanità intera
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) July 11, 2020